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Poesia dello sguardo: Akif Celebi e l’arte della fotografia

InterConNessi
[img_assist|nid=12152|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Akif Hakan Celebi. Qualche tempo fa il suo nome è apparso su un quotidiano nazionale e noi abbiamo subito voluto approfondire. Scoprendo che il suo portfolio comprende immagini bellissime, capaci di far innamorare lo sguardo e incollarlo a un immaginario spesso saturo di colori carichi, prepotenti, narrativi.

Tonalità che descrivo una profondità di campo e di sentimento in foto che sembrano istanti di una vita in divenire, fisse ma condannate al movimento degli stati d’animo. Protagoniste le donne, scavate dalla macchina fotografica fin dentro l’anima (ma con una leggerezza di tocco impareggiabile, quasi che fra noi e la modella non ci fossero intermediari), senza pietà, ma ritratte sempre con rispetto, onestà e partecipazione. In ogni scatto determinante è lo sguardo della modella, fiero o smarrito, deciso o carico di dolore, che ci racconta molto più di una pagina scritta. Espressioni e corpi armonici, immersi in ambienti dove luci e arredi sono perfette lenti d’ingrandimento di emozioni appena accennate. Akif[img_assist|nid=12153|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=425] Celebi è un poeta dello sguardo e ogni sua foto risulta essere fonte d’ispirazione, formalmente inarrivabile per perfezione ed eleganza compositiva, colma di un’esplosiva sensualità (senza rinunciare all’ironia).

Guardare - per credere - il ciclo Room 123, perfetta sintesi di una genialità oggettiva ed emotivamente insostenibile.

L’abbiamo incontrato:

Connessomagazine.it: - La fotografia…

Akif Hakan Celebi: - È il riflesso della mia personalità, un modo per esplorare gli altri attraverso delle lenti, facendo uscire le qualità più interessanti di ognuno. A me piace improvvisare, iniziare a lavorare non appena ho incontrato la modella, nel luogo in cui stiamo; così facendo le idee mi nascono istantaneamente.

Per fare foto a sfondo commerciale, invece, bisogna pianificare maggiormente e, in questo caso, mi incontro con il team di lavoro per discutere i caratteri principali (le linee guida) da dare agli scatti; ciò mi fornisce un punto di partenza che però ‘tradisco’ man mano che nella lavorazione trovo degli spunti (estranei alla pianificazione) capaci di dare una svolta interessante al tutto.

 

Connessomagazine.it: -Perché utilizzi spesso modelle orientali? Da dove nasce questo gusto per l’Oriente?

Akif Hakan Celebi: - Sono sempre stato affascinato dal cinema asiatico, ma non dai soliti filoni di arti marziali o dagli horror. Preferisco i film drammatici e quelli storici; le mie più grandi fonti d’ispirazione cinematografica sono il regista cinese Wong Kar-Wai e il direttore della fotografia Christopher Doyle. Per come intendo la vita, mi piace molto il cinema giapponese con le sue storie contorte e molto folli; mi sento vicino a quel modo di vedere e allo stile della messinscena e sto molto attento ai dettagli. In questo modo, quando guardo nel mirino della mia macchina fotografica e vedo una donna orientale, quelle scene mi saltano in mente e mi ispiro più facilmente.

 

Connessomagazine.it: -Cos’è per te il nudo femminile?

Akif Hakan Celebi: - La nudità nelle mie foto esalta una sorta di potere; quando guardi uno dei miei nudi è come se ti dicesse guarda, sono coraggiosa, sicura e indipendente; non ho paura di come può apparire il mio corpo perché fa parte di me e quindi lo accetto e lo amo!.

[img_assist|nid=12154|title=|desc=|link=none|align=left|width=640|height=425] Nella maggior parte dei miei lavori comunque il nudo non è il punto fondamentale. Le emozioni sono il vero centro del discorso e le persone si mettono a nudo per mostrare questo; il nudo del corpo in quanto tale è un mezzo che viene in seguito. La nudità è il modo che uso per mostrare la naturalità della situazione, ma non voglio scuotere l’istinto voyeuristico dello spettatore. I sentimenti sono dominanti rispetto al corpo!

 

Connessomagazine.it: -

La moderna femminilità…

Akif Hakan Celebi: - È la sicurezza in se stesse e l’apertura mentale, la consapevolezza dei propri difetti (vizi) e delle proprie forze. I difetti non devono diventare problemi insormontabili, ma vanno vissuti senza drammi e paranoie, trasformati con autoironia e leggerezza!

 

Non mancate di guardare il suo fantastico sito:

www.hakanphotography.com

 

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