Codroipo (UD) - La visita al parco di Villa Manin offrirà ancora per alcune settimane l’occasione di vedere le sculture realizzate al XII Simposio di scultura su pietre del Friuli Venezia Giulia, evento che annualmente si svolge a Vergnacco di Reana del Rojale nel mese di giugno. La manifestazione, prima del genere in Regione, é nata da una felice intuizione del Circolo culturale "Il Faro", presieduto da Roberto Cossettini e dalla sua prima edizione del '98, ha ospitato 121 scultori provenienti da tutti i continenti, che hanno prodotto altrettante opere.
L’esposizione a Villa Manin del 2009 è nata dall’interessamento dell’Assessore alla Cultura Roberto Molinaro e del Commissario Straordinario di Villa Manin, Enzo Cainero, che hanno riconosciuto il valore del Simposio friulano e hanno voluto proporlo come evento di spicco in Regione. Oltre alla valenza artistica e multiculturale, il Simposio ha infatti una valenza promozionale, celebrando e valorizzando le pietre friulane in una prospettiva internazionale. Infine, con la presenza di artisti provenienti dai cinque continenti, il Simposio rappresenta un ponte tra il mondo dell'arte e quello economico-produttivo, permette inoltre la promozione dell'intera Regione sotto l'aspetto turistico.
L’inaugurazione ufficiale della mostra delle sculture si è svolta con successo a Villa Manin il 10 luglio scorso, con un convegno che ha presentato al pubblico l’intero progetto Simposio e le opere degli artisti. Ad aprire la mostra di Villa Manin è l’opera di Angelo Brugnera: “Cellula” in pietra piasentina, collocata nel giardino gentilizio ad introdurre l’esposizione nel parco. Qui ritroviamo le altre opere, in un percorso che unisce arte e natura e ha permesso di valorizzare le sculture realizzate. “Penombra” di Giuseppe Maccioni, dalla Sardegna, è realizzato su un blocco di clauzetto; Damjan Komel, dalla Slovenia, ha scolpito “Noi due guerrieri” su pietra Aurisina. Lo stesso materiale è stato utilizzato anche da Alessandro Marzetti, dalla Toscana, per la sua opera “Volto”, che vede anche l’impiego del grigio Nagusel. Ivanchenko Dmytrij (Dmitrij Iv), dall’Ucraina, risiede nelle vicinanze di Nicolaewka e, per ricordare la tragica battaglia di cui è stata protagonista la sua città e i suoi caduti, ha intitolato la scultura di grigio carnico “La scongiurata caduta”. Anche Renate Verbrugge, dal Belgio, ha scolpito il grigio carnico, dandogli la forma di un cubo intitolato “Sei come sei”. Dominika Griesgraber, dalla Polonia, ha modellato il suo blocco di rosso porfirico, “Perielio”; lo stesso tipo di pietra è stato utilizzato anche da Qian Sihua, dalla Cina, per l’opera “Red”. Simone Mocenni, dalla Lombardia, ha dedicato il fior di pesco carnico al Circolo Culturale “Il Faro”; Daniela Romagnoli, dall’Emilia Romagna, ha forgiato il grigio nagusel per trasmettere un forte messaggio d’amore “Anche oggi è per te”. Le numerose visite al parco e l’apprezzamento da parte del pubblico hanno indotto l’Azienda speciale Villa Manin ad una proroga della mostra, perlomeno sino a Natale.
L’evento, anche quest’anno, è stato sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dalla Provincia di Udine, dalle amministrazioni comunali di Tavagnacco, Reana del Rojale, Aquileia e Cividale, dalle Cave di pietra, dalla Camera di Commercio di Udine e da CrediFriuli e Fondazione Crup.
Il crescente successo del Simposio internazionale di scultura su pietre del Friuli Venezia Giulia rende merito alla convinzione degli organizzatori del Faro, che hanno creduto in una manifestazione dalle molteplici valenze. È in fase di stampa il catalogo del XII Simposio mentre è già in fase di preparazione l’organizzazione dell’edizione 2010, che riserverà molte sorprese.