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Requiem For The XX Century: Yasumasa Morimura in mostra alla Bevilacqua La Masa

Deep Focus
[img_assist|nid=6708|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]VENEZIA - In mostra a partire dal 7 giugno presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, una delle più importanti personali europee del fotografo giapponese Yasumasa Morimura, camaleonte della scena dell’arte contemporanea, dal titolo Requiem for the XX century.

La scelta curatoriale è diretta proprio a dimostrare la profonda integrazione tra arte occidentale e arte orientale. E chi meglio di Morimura poteva esplicare tramite la propria opera il profondo trait d’union che si va stabilendo tra queste due tradizioni. Morimura da sempre si dirige verso l’Occidente predilegendo artisti come Picasso o Van Gogh alla pratica tradizionale artistica dell’ukiyo-e. In scena pone se stesso, esplorando la complessa questione dell’identità che già dagli anni ottanta e novanta in Europa e in America era divenuta questione centrale della ricerca fotografica.

Morimura presenta in questa occasione una personale galleria di personaggi storici e celebrità, vere e proprie icone del secolo scorso. La sua tecnica artistica comprende molteplici pratiche. Nella fotografia egli inserisce l’atto pittorico, riprendendo[img_assist|nid=6709|title=|desc=|link=none|align=right|width=510|height=640] le pratiche giapponesi dell’onnagata, ovvero una precisa e rigorosa procedura di trucco e camouflage che gli attori del teatro giapponese Kabuki dovevano seguire per poter assumere i tratti femminili, essendo questo riservato a soli attori uomini. Morimura ha sviluppato una tecnica fotografica del tutto personale: ripropone copie identiche all’originale di immagini di miti femminili della storia del cinema sostituendone il soggetto con la propria immagine. Si trucca e si traveste, si fotografa e si pone all’osservatore minando familiarità dell’immagine. In questo modo egli provoca uno straniamento che deriva dal riconoscere l’immagine ma non il suo soggetto. La pratica del trucco e dello scambio tra femminile e maschile attorno a cui si svolge tutta l’opera di Morimura, è in forte relazione con la tradizione giapponese. È proprio al tradizionale teatro Kabuki che Morimura sembra riferirsi quando si mette in scena assumendo le sembianze di celebri miti e icone femminili come Frida Kahlo, Marylin Monroe, Audrey Hepburn, Brigitte Bardot, Vivien Leigh e molte altre.

Eppure è innegabile il suo debito nei confronti della cultura e dell’arte occidentale, non solo per quanto riguarda la scelta dei soggetti, ma proprio per la scelta artistica; basti pensare al Rrose Selavy di Duchamp o a tutta la ricerca di Cindy Sherman, a cui peraltro nel 1998 Morimura ha dedicato un omaggio dal titolo To my little sister Cindy Sherman. Altrettanto, però, è innegabile quanto di tradizione ci sia nella sua opera; ancora una volta non è possibile rapportarsi a tale artista senza tenere presente l’opera di Nobuyoshi Araki, fotografo giapponese che ha incentrato gran parte della sua ricerca sulla questione della sessualità, o a Mariko Mori che ha sviluppato una pratica del travestimento molto simile a quella di Morimura, spostando l’indagine nel campo dei fumetti e del videogioco.

[img_assist|nid=6710|title=|desc=|link=none|align=left|width=640|height=447]Morimura guarda, scruta e assimila il mondo occidentale in modo del tutto inedito e autentico. La leggerezza ironica contraddistingue il suo lavoro e la sua opera, e ciò è indice di una matura consapevolezza del mezzo artistico. Morimura si inserisce dunque nel dibattito intorno al contemporaneo offrendo nuovi interrogativi in merito a questioni cruciali quali l’Occidente contrapposto all’Oriente, l’artista all’osservatore, l’originale in contrapposizione alla copia e l’ossimoro maschile-femminile. In questa pratica Morimura porta avanti l’evoluzione artistica di un mezzo da sempre relegato a un ruolo secondario quale la fotografia, uscendo dalla diatriba ormai sorpassata tra fotografia come mezzo di utilità quasi esclusivamente documentaristica, e invece come mezzo artistico con proprie qualità espressive, indipendente dalla pittura.

Per la prima volta saranno presenti alcuni video, una singolare videointervista, durante la quale l’artista ci aprirà le porte del suo studio di Osaka, e una galleria di personaggi, celebri immagini divenute icone quali Mao, Che Guevara, l’Hitler di Charlie Chaplin, suggerendo una riflessione inedita sul Novecento.

Dall'8 giugno all'8 ottobre 2007

Fondazione Bevilacqua La Masa,
Galleria di Piazza San Marco - VENEZIA

Yasumasa Morimura - Requiem for the XX Century
Twilight of the turbulant Gods

A cura di Filippo Maggia

Vernissage: 7 giugno, ore 18:30

Orario: 10:30 - 17:30, Chiusura lunedì e martedì

Biglietti: intero 3 €; ridotto 2 €

Info: tel. 0415207797/5208879

info@bevilacqualamasa.it

www.bevilacqualamasa.it

Le immagini
in copertina: Yasumasa Morimura, Vietnam war 1968-1991, 1991, Gelatine Silver print, 120 x 150 cm

nella miniatura: Yasumasa Morimura, Asanuma 1, 2006, Gelatine Silver Print, 120 x 150 cm

In alto a destra: Yasumasa Morimura, Oswald, 2006, Gelatine Silver Print, 150 x 120 cm

In alto a sinistra: Yasumasa Morimura, Asanuma 2, 1960, Gelatine Silver Print, 75 x 150