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Respighi, Fiume, Margola e Ravel per l' originale concerto diretto da Paolo Longo in Sala Tripcovich a Trieste

Classica
TRIESTE - Mentre procedono con grande successo di pubblico le recite di Elisir d’amore al Teatro Verdi di Trieste, l’attività della Fondazione prosegue anche alla Sala de Banfield Tripcovich con la programmazione concertistica che vedrà, domenica 21 marzo alle ore 17.30, l’Orchestra del Teatro Verdi diretta dal M° Paolo Longo impegnata nell’esecuzione di quattro brani di cui tre di rara esecuzione. L’apertura è affidata all’esecuzione dell’Ouverture per orchestra scritta da Orazio Fiume nel 1959 e in cui confluiscono “lussureggianti arcaismi” e “asprezze cromatiche e timbriche” in un contesto sinfonico in cui sono riconoscibili preziosi medievalismi ‘alla Orff’, come scrive Galliano Ciliberti nel suo contributo nel volume dedicato al Maestro dal Conservatorio di Monopoli a 25 anni dalla sua scomparsa. Seguirà l’Adagio con variazioni composto da Ottorino Respighi nel 1912. L’Adagio fu trasformato nel 1921 dal compositore in un pezzo solistico ritoccato in più punti, incluse due nuove variazioni, e fu dedicato all’amico Antonio Certani, coetaneo e compagno di studi negli anni della formazione artistica di Respighi. Sarà poi la volta del Concerto per violoncello e orchestra del compositore Franco Margola. Inizialmente influenzato da Ildebrandio Pizzetti, Margola, che eseguì i suoi studi di violino a Brescia e quelli di composizione al Conservatorio di Parma, fu debitore soprattutto ad Andrea Casella la cui lezione è evidente nel suo Quartetto per archi, ma anche nel più famoso Concerto per pianoforte dedicato ad Arturo Benedetti Michelangeli che, assieme al Concerto per violoncello ed orchestra op.91 che sarà eseguito in questa occasione, rappresenta una delle sue opere migliori. Il Concerto per violoncello e orchestra è alla sua prima esecuzione italiana. L’Adagio di Respighi e il Concerto di Margola vedranno l’interpretazione solistica di Jacopo Francini, primo violoncello del’Orchestra del Teatro Verdi. Dopo il diploma con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, sotto la guida del M° A. Vendramelli, Jacopo Francini ha vinto numerosi concorsi a Vittorio Veneto, Genova, Chieti e Biella ed ha al suo attivo prestigiose esibizioni con orchestre di livello internazionale quali quella del Maggio Musicale Fiorentino, della Rai di Torino e l’Orchestra Toscanini. In chiusura di programma sarà eseguita Ma Mère l’Oye ( Mia madre l’oca), Cinque pezzi per orchestra di Maurice Ravel, brani originariamente scritti per pianoforte a quattro mani tra il 1908 e il 1910 e dedicati da Ravel ai figli di una coppia di amici. Per questo motivo si tratta di cinque pezzi “infantili”, ispirati come dedicati capolavori a delle favole di autori francesi come Charles Perrault, Mme d’Aulnoy, Marie Leprince de Beaumont risalenti al secolo XVII.