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Se n'è andato Michelangelo Antonioni

In Memoriam
[img_assist|nid=8554|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]A poche ore dalla scomparsa di Ingmar Bergman un altro lutto colpisce il mondo del cinema. E' morto Michelangelo Antonioni. Il maestro dell'incomunicabilità, autore di capolavori come Deserto rosso, L'avventura, L'eclisse, era nato il 29 settembre 1912 a Ferrara.

Due i suoi ultimi lavori: l'episodio del collettivo Eros, Il filo pericoloso delle cose, e il documentario Lo sguardo di Michelangelo. Nel 1985 era stato colpito da un ictus che lo aveva privato quasi completamente dell'uso della parola lasciandolo paralizzato dal lato destro. Assistito dalla seconda moglie Enrica Fico, sposata nel 1985, si era limitato per diversi anni a dirigere qualche documentario e il videoclip di Fotoromanza per Gianna Nannini, per poi tornare dietro la macchina da presa nel '95, assistito da Wim Wenders, con il progetto Al di là delle[img_assist|nid=8555|title=|desc=|link=none|align=right|width=479|height=640] nuvole, che traduceva in immagini alcuni racconti del suo libro Quel bowling sul Tevere. Si tratta di quattro storie di amori incompiuti, dove colpisce soprattutto la cura delle immagini. Più recentemente ha diretto invece l'episodio Il filo pericoloso delle cose, inserito nel film collettivo Eros realizzato insieme a Steven Soderbergh e Wong Kar-Wai e presentato a Venezia. Si dedicava intensamente anche alla pittura esponendo le sue opere in Italia e all'estero.
Tra i numerosi riconoscimenti figurano il Pardo d'oro a Locarno 1957 per Il grido, il Premio Un Certain Regard a Cannes 1960 per L'avventura, l'Orso d'oro a Berlino 1961 per La notte, il David di Donatello al miglior regista (1961) sempre per lo stesso film, che vinse anche il Nastro d'Argento al miglior regista. Deserto rosso ottenne il Leone d'oro nel 1964, Blow up la Palma d'oro nel 1967. Oltre all' Oscar alla carriera nel 1995, ebbe due nomination per Blow Up come miglior regista e per la sceneggiatura scritta con Edward Bond e Tonino Guerra. Ancora Cannes gli tributò il Prix du 35ème anniversaire du Festival nel 1982 per Identificazione di una donna. La Mostra del cinema gli ha consegnato il Leone d'Oro alla carriera nel 1983. Un Nastro d'Argento Speciale alla carriera gli è stato assegnato nel 1995.

Mise a punto il suo stile inconfondibile - e molto imitato - soprattutto con la cosiddetta trilogia dei sentimenti, al principio degli anni '60, attraverso opere (L'avventura, La notte, L'eclissi) che fotografano il vagabondare di un personaggio femminile (fondamentale il sodalizio con Monica Vitti) in una città e in un paesaggio straniato, nei rituali di una borghesia inaridita, in una società dove dominano l'alienazione e la solitudine. Il deserto rosso, del 1964, è memorabile anche per l'uso del colore quasi in chiave astratta. Girate all'estero le opere successive (Blow up, Zabriskie Point, Professione reporter) che insistono sul discorso esistenzialista spostandolo in una dimensione universale e assorbendo i temi della contestazione, dalla Swinging London alla ribellione americana.
Con la scomparsa di Antonioni il cinema italiano ed internazionale perde un grandissimo maestro, un regista ed un uomo di immenso valore.