TRIESTE - Al Politeama Rossetti di Trieste, da mercoledì 23 a domenica 27 novembre, è di scena Blackbird, piéce del drammaturgo scozzese David Harrower, diretto da Lluis Pasqual. Protagonisti, di grande intensità Massimo Popoizio e Anna Della Rosa
Alla scena disegnata da Paco Azorin si accede scendendo da una scala: è una sala allo stesso tempo algida e sporca, ingombra di rifiuti, mossa dal ruotare lento e diseguale di una pedana…
Sembra riflettere nello spazio l’interiorità tormentata, ambigua, cupa dei due protagonisti di Blackbird che rivivono in quel luogo una metaforica “discesa agli inferi”, e si confrontano su un lacerante episodio del loro passato.
Attuale, carico di tensione, prodigo di colpi bassi e pervaso da un’emotività lacerata che coinvolge e turba il pubblico, Blackbird del drammaturgo scozzese David Harrower, messo in scena da Lluìs Pasqual per il Piccolo Teatro di Milano è stato a ragione considerato uno dei lavori più interessanti delle ultime stagioni e approda al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, da mercoledì 23 a domenica 27 novembre.
A renderlo tale sono di certo un testo coraggioso e provocatorio incentrato sul tema della pedofilia (amato e messo in scena in tutto il mondo, da New York a Berlino, da Stoccolma a Chicago, a Bombay), ma anche una regia tenace nel trattare un argomento tanto delicato con estremo rigore morale, e sensibilissima nel lavoro sugli attori.
Attori – il bravissimo Massimo Popolizio e l’intensa Anna Della Rosa – che scavano nelle emozioni e nelle ombre del dramma con generosità assoluta, costruendo meticolosamente due prove eccellenti, lodate anche dalla critica più severa.
I loro personaggi sono ispirati a una pagina di cronaca cui il quarantenne Harrower guarda – nel 2003 – quando il Festival di Edimburgo gli commissiona un lavoro da presentare al regista Peter Stein. L’autore era allora conosciuto per alcune piéce d’ispirazione scozzese di modesto successo e per la molto fortunata Knives in Hens, indicata invece già come un “classico moderno”. Al primo incontro con Harrower, Peter Stein espresse però disappunto verso quest’opera e invitò l’autore a preparare qualcosa di totalmente diverso.
La genesi di Blackbird si avvia dunque in modo travagliato… ma ben presto, nasce un capolavoro, presentato nel 2005 al Festival con grande successo: «Blackbird per me fu davvero una rivelazione» dice Harrower perché di solito non scrivo così. È stata un’operazione difficile, irripetibile, che ha investito anche la lingua. Non c’è molta punteggiatura. Mi sono accorto che non potevo usare frasi con un punto e a capo, perché troppo cristalline, troppo finite. La forma rispecchia, in un certo senso, l’incertezza di persone che si aggirano una intorno all’altra.
La cronaca reale dei fatti racconta di un ex marine, Studebaker, che viene giudicato per aver rapito e abusato di una bambina undicenne inglese. Si erano conosciuti via internet intessendo una relazione fitta di messaggi erotici. Un giorno la ragazzina esce per una passeggiata con le amiche: invece inizia la fuga con Studebaker, cinque giorni conclusi con l’arresto di lui e la restituzione di lei alla famiglia. L’autore immagina un incontro dei due 15 anni più tardi. Un incontro voluto da lei, che ha bisogno di sapere, confrontarsi con l’altro soggetto di un rapporto che è abuso, violenza, ma anche legame incancellabile e forse passione… Un testa a testa lacerante che mette a nudo ferite e crudeltà, ossessioni e meschinità nel tentativo di trovare attraverso la ferocia introspettiva, un qualche equilibrio. Sarà possibile? Difficile dirlo. Certo è che parlare di pedofilia in questi termini è audace e singolare e restituisce al teatro la sua funzione di strumento per leggere la realtà e riflettere sugli argomenti della vita, anche i più brutali.
Per la delicatezza di tali temi, la produzione sconsiglia vivamente la visione dello spettacolo ai minori.
Stagione Teatrale 2011-2012
Dal 23 al 27 novembre 2011, ore 20:30
Domenica 27 novembre, solo alle ore 16:00
Politeama Rossetti, V.le XX Settembre, 45 - TRIESTE
Blackbird
di David Harrower
traduzione di Alessandra Serra
con Massimo Popolizio e Anna Della Rosa
e con Silvia Altrui Scene Di Paco Azorin
costumi di Chiara Donato
luci di Claudio De Pace
regia Di Lluís Pasqual
Una produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
Biglietti: interi da € 16.00 a € 29.00, ridotti da € 13 a € 24.00
Info: Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
Tel. 040 3593511
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