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I dervisci rotanti del Galata Mevlevi Ensemble al Candiani di Mestre

E20
Tutto esaurito da giorni per l'attesissimo spettacolo dei danzatori fra terra e cielo al Candiani Summer Fest 2011

Mestre (VE) - Tutto esaurito da giorni per l’attesissima esibizione del Galata Mevlevi Ensemble, I dervisci rotanti: danzatori tra terra e cielo, martedì 21 giugno, al Candiani Summer Fest 2011- Kifaya! Il vento nuovo della libertà.

Mestre (VE) - Tutto esaurito da giorni per l’attesissima esibizione del Galata Mevlevi Ensemble, I dervisci rotanti: danzatori tra terra e cielo, martedì 21 giugno, al Candiani Summer Fest 2011- Kifaya! Il vento nuovo della libertà.

La rappresentazione è un viaggio nel misticismo orientale, che prende origine in tempi lontani, nel XIII secolo circa. Il loro spettacolo, il cui rituale indica la volontà di connettere i tre componenti fondamentali della natura umana: lo spirito (mente e pensiero), l'amore (emozioni, poesia e musica) e l'anima (vita, movimento e Sema) - è molto intenso, emotivamente e spiritualmente e cattura il pubblico lasciandolo senza fiato

Una tradizione con oltre settecento anni alle spalle, che appare sorprendentemente moderna, nell'austera scansione di sonorità e movenze, che fanno dei Dervischi Rotanti un'entità unica, irripetibile, ogni volta sconvolgente. L’aspetto straordinariamente suggestivo di questo rituale di ormai 700 anni è la volontà di connettere i tre componenti fondamentali della natura umana: lo spirito (mente e pensiero), l’amore (emozioni, poesia e musica) e l’anima (vita, movimento e Sema). Nail Kesova, nato nel 1939, è il maestro. E’ lui che gestisce il rituale dando i tempi per la musica e per le danze.
I dervisci rotanti “Galata Mevlevi Ensemble" del Maestro “Sheik Nail Kesova” rappresentano ormai il simbolo del misticismo orientale, che prende origine in tempi lontani, nel tredicesimo secolo circa. Il loro spettacolo è molto inteso, emotivamente e spiritualmente, e cattura il pubblico lasciandolo senza fiato.
Vestiti di una tunica bianca come un sudario, un copricapo che richiama le pietre tombali dei paesi musulmani, le braccia aperte verso il cielo, lo sguardo rivolto al cuore, diversi uomini danzano piroettando e girando intorno al loro maestro.
Mentre il flauto e i tamburi cominciano a suonare, essi depongono la sopravveste nera, simbolo del basso, oscuro mondo in cui l'anima è prigioniera e, candidi come aironi migranti verso una patria lontana, cominciano a ruotare senza posa sul perno di un piede. La mano destra, aperta verso il cielo, è la coppa del cuore che accoglie la grazia divina. La sinistra, aperta verso terra, è la sorgente di vita che comunica il divino influsso al mondo corruttibile di noi poveri mortali.
Importante segnalare i significati simbolici a cui sono legati i vestiti e la gestualità dei danzatori dervisci: l'alto copricapo a cilindro, nero o marrone, è la pietra tombale che l'Iniziato pone sulle sue passioni terrene. Il cerchio dell'ampia gonna che, roteando, si schiude come una corolla, è la sfera del cosmo che si avvolge all'infinito intorno al centro dell'universo. Lo scopo della danza (dhikr) è generare uno stato di estasi rituale e accelerare il contatto tra la mente del Sufi e la Mente Cosmica di cui egli si considera parte. Tutto l'incedere della musica, l'espressività dei corpi, la postura delle braccia, i volti e gli sguardi assorbiti dal trasporto mistico, suggeriscono una solennità speciale, che incute soggezione e impone rispetto assoluto per la devozione sottesa.
La musica viene suonata soprattutto da flauti verticali nay (Dal IX d.C. il ney è un tra i rari strumenti musicali impiegati nell’incontro cerimoniale sufi detto samâ‘, “ascolto, audizione”, nel corso del quale si ascoltano musica e poesia nell’intento di pervenire a particolari stati interiori, definibili come estasi o, più correttamente, enstasi. Dal XIII secolo il ney assume un particolare ruolo, musicale e simbolico, in seno alla confraternita Sufi) e da piccole percussioni.

Chi, viaggiando per gli altipiani vulcanici e i laghi salati dell’Anatolia centrale, arrivi a Konia, non trova più le mirabili moschee, i preziosi palazzi e la dotta, tollerante università del sultano selgiuchide. Ne rimangono soltanto alcune interessanti ma smozzicate vestigia. Trova però ancora, intatta, la Tekke del Mevlana, ovvero il “Convento del Nostro Signore”. Che ora è un museo, ma che per secoli fu il principale centro dell’ordine dei mistici mevlevi, i dervisci ruotanti, fondato nel XIII secolo dal sapiente e poeta di origini afgano/persiane Celaleddin Rumi.
Il Galata Mevlevi Ensemble può essere definita l’avanguardia nelle tradizioni di questa fratellanza. Nel suo monastero, Sheik Nail Kesova ha composto molte pezzo liturgici, aiutato da artisti asiatici e occidentali e da orchestre creando nuovi stili e melodie. Nail Kesova, nato nel 1939, è ancora il maestro. E’ lui che gestisce il rituale dando i tempi per la musica e per le danze: lo spettacolo è suddiviso in 7 parti.

Candiani Summer Fest 2011- Kifaya! Il vento nuovo della libertà

Martedì 21 giugno 2011, ore 21:30

Centro Culturale Candiani, Piazzale Candiani 7 - Mestre (VE)

Galata Mevlevi Ensemble -  I dervisci rotanti: danzatori tra terra e cielo

Biglietti esauriti

Info: Comune di Venezia Attività e Produzioni Culturali

tel. 041.2386111

candiani@comune.venezia.it

www.centroculturalecandiani.it