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Il Sogno di una notte di mezza estate diretto da Gioele Dix inaugura il 63. Festival shakespeariano 2011

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VERONA - Il Sogno di una notte di mezza estate, diretto da Gioele Dix, interpretato da giovani comici di area Zelig e con la partecipazione straordinaria del duo Musica Nuda, Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, inaugura la 63° edizione Festival shakespeariano 2011 al Teatro Romano di Verona.

Prodotto dal Teatro Stabile di Verona e da Bananas s.r.l., la commedia di William Shakespeare va in scena in prima nazionale, dal 6 al 9 luglio.

Il regista Gioele Dix, che ne cura anche la traduzione e l’adattamento insieme a Nicola Fano, ha voluto che questa versione del Sogno fosse tutta interpretata da giovani comici di successo dell’”area Zelig”. Ne saranno protagonisti Alessandro Betti, Maria Di Biase, Katia Follesa, Maurizio Lastrico, Corrado Nuzzo, Marco Silvestri e Marta Zoboli, oltre alla cantante Petra Magoni e al contrabbassista Ferruccio Spinetti. L’idea nasce dalla convinzione che proprio un testo classico possa essere il terreno ideale per artisti abituati a dare un corpo tutto particolare e inimitabile alle parole e ai suoni che si trovano a interpretare.

Comici e musicisti – dice Dix – sono spiriti liberi, eppure meticolosi. Sono improvvisatori e scienziati. Sanno andare in profondità senza perdere leggerezza. In questa versione del Sogno, ambientata in una sorta di selva periferica post industriale, le tradizionali gerarchie fra i personaggi vengono sovvertite. È la compagnia dei comici artigiani a dominare la scena, a impadronirsi a sorpresa di tutti i ruoli e a diventare il perno essenziale attorno a cui ruota l’intera vicenda. Lo spettacolo è dunque nel segno della fedeltà e della continuità con Shakespeare, senza tradimenti al testo (pur re-inventandolo e smarcandolo dal rischio della convenzione), alla sua carica vitalistica, alle sue preziose ambiguità, alla sua fantasiosa e dirompente comicità. Una sfida teatrale alla quale – conclude Dix – tutti i partecipanti hanno aderito con disponibilità ed entusiasmo.

Come è noto, nella magia notturna del suo Sogno, Shakespeare intreccia abilmente i destini di molti personaggi eterogenei. L’altezzoso principe di Atene in procinto di sposare la sua regina delle Amazzoni. 

I quattro giovani innamorati confusi e in costante conflitto fra loro. Il re e la regina delle Fate più che mai umorali e sfuggenti. Gli sprovveduti artigiani componenti una bizzarra compagnia amatoriale.

In un gioco teatrale e poetico ricchissimo di equivoci, sberleffi, allusioni e colpi di scena, prende forma uno scenario fantastico di ineguagliabile potenza evocativa, che è da sempre occasione per le più svariate interpretazioni registiche. Gioele Dix ha deciso di affrontare la sua regia del Sogno formando una compagnia composta interamente da giovani comici di successo e coinvolgendo nella messinscena un duo musicale di straordinaria e raffinata versatilità.

L’idea nasce dalla convinzione che proprio un testo classico possa essere il terreno ideale per artisti abituati a dare un corpo del tutto singolare e inimitabile alle parole e ai suoni che si trovano a interpretare. Comici e musicisti sono spiriti liberi, eppure meticolosi. Sono improvvisatori e scienziati. Sanno andare in profondità senza perdere leggerezza. Sono soprattutto ricchi di un potenziale a volte inespresso e il loro talento si esalta alle prese con una materia teatrale fertile e densa.

In questa versione del Sogno, ambientata in una sorta di selva periferica post industriale, letradizionali gerarchie fra i personaggi vengono sovvertite. È la compagnia dei comici artigiani a dominare la scena, a impadronirsi a sorpresa di tutti i ruoli e a diventare il perno essenziale attorno a cui ruota l’intera vicenda.

E così il gruppo di fragili, ma combattivi mestieranti della risata cercherà di mantenersi integro nella lunga e famigerata notte di metà estate, fra esuberanze giovanili e promesse non mantenute, oscuri presagi e provocazioni, colpi di genio e cialtronerie, amori che muoiono troppo in fretta e sostanze proibite che minacciano il loro già precario equilibrio.

Lo spettacolo è dunque nel segno della fedeltà e della continuità con Shakespeare, senza tradimenti al testo, alla sua carica vitalistica, alle sue preziose ambiguità, alla sua fantasiosa e dirompente comicità.

Ma, nel contempo, grazie alle qualità dei protagonisti, alla loro singolare sensibilità, all’originalità del loro stile espressivo, ne re-inventa il linguaggio e lo smarca dal rischio della convenzione. Una sfida teatrale alla quale – non a caso – tutti i partecipanti hanno aderito con disponibilità ed entusiasmo.

Estate Teatrale Veronese 2011 -  Festival shakespeariano 2011 - 63° edizione

Dal 6 al 9 luglio 2011, ore 21:15

Teatro Romano, Regaste Redentore 2 - VERONA

Sogno di una notte di mezza estate

di William Shakespeare

traduzione e adattamento di Gioele Dix e Nicola Fano 

regia di Gioele Dix

con

Alessandro Betti: Flute e Demetrio

Maria Di Biase: Titania e Ippolita

Katia Follesa: Quince ed Ermia

Maurizio Lastrico: Snug e Lisandro

Corrado Nuzzo: Oberon e Teseo

Marco Silvestri: Bottom ed Egeo

Marta Zoboli: Snout ed Elena 

e con

Petra Magoni: Puck

Petra Magoni: Il Contrabbassista

scene di Francesca Pedrotti

trucchi e costumi Stefano Anselmo

disegno luci Daniele Savi

musiche Petra Magoni e Ferruccio Spinetti

coreografie Marta Ottolenghi

aiuto regista Paola Degiuli

fonico Beppe Pellicciari

datore luci Carlo Signorini

responsabile tecnico Enrico Berardi

tecnico di scena Nicola Fasoli

sarta Marta Malatesta

realizzazione scena Giuseppe Finardi

 

Una produzione Teatro Stabile di Verona e Bananas s.r.l.

Info: www.teatrostabileverona.it

foto by Fabio Cussigh