VERONA - Il Grande Teatro 2012-2013 del Teatro Nuovo di Verona propone, dal 5 al 10 marzo 2013, Umberto Orsini in La resistibile ascesa di Arturo Ui di Bertolt Brecht per la regia Claudio Longhi.
Impiegò soltanto tre settimane Bertolt Brecht (1898-1956) a scrivere La resistibile ascesa di Arturo Ui datata 1941. Il drammaturgo, poeta e regista di Augusta era in esilio in Finlandia, a Helsinki, mentre attendeva il visto per gli Stati Uniti dove sarebbe vissuto per cinque anni.
L’opera, messa in scena per la prima volta nel 1958, è una dichiarata allegoria satirica di Adolf Hitler nella Germania nazista e nel contempo una parabola sulla corruzione come personificazione stessa del potere. Se l’Arturo Ui del titolo, un gangster che tesse le sue losche trame nell’America degli anni Trenta, adombra il Führer, gli altri personaggi del dramma, con i nomi storpiati, richiamano i reali protagonisti del nazismo. Così Ernesto Roma evoca la figura di Ernst Röhm, militare tedesco e amico intimo di Hitler mentre Dogsborough si rifà al generale Paul von Hindenburg. Allo stesso modo Giuseppe Givola allude a Joseph Goebbels ed Emanuele Giri altri non è che Hermann Goring.
Dal punto di vista drammaturgico, Arturo Ui rispetta in pieno le teorie brechtiane del teatro “epico” che mette in scena miti e conflitti dell’epoca e sollecita lo spettatore al dibattito e al giudizio. Sono presenti riferimenti shakespeariani, a Riccardo III, Macbeth e a Giulio Cesare e, in particolare, a quell’orazione funebre di Marco Antonio, vista come esempio massimo d’abilità retorica, dote ritenuta indispensabile dal gangster per far presa sulla gente.
Per questo, egli prende lezioni da un attore. Arturo Ui, impressionante parabola (o forse meglio “rivista”) della salita al potere di Hitler − osserva il regista Claudio Longhi − allegoricamente trasposta nella parallela escalation al comando dell’arieggiante gangster Al Capone nella Chicago a cavallo degli anni Venti-Trenta del secolo scorso in mano ai grandi trusters, mi si è presentata come una lucida parabola di irresistibile (quanto agghiacciante) comicità, delle violente (s-)ragioni della borghesia capitalistica.
Mordace e “buffa” satira sulla corruzione come elemento connotativo e simbolo del potere, La resistibile ascesa di Arturo Ui si rifà alla cronaca nera della Berlino anni ’30 invasa dalle squadre naziste. Brecht trasferisce però l’azione nella Chicago di quegli anni nella quale l’industria del commercio dei cavolfiori fiorisce all’ombra sinistra del gangster Arturo Ui, storico alias di Hitler.
Ui non è solo un volgare delinquente ma soprattutto l’incarnazione di un tiranno e di una violenza che hanno insanguinato l’Europa. Come sottolinea il critico Cesare Cases,L’Ui è la trasposizione della storia dell’avvento del nazismo nel mondo dei gangster onde mettere in guardia i Paesi capitalistici contro il gangsterismo politico fascista, il cui trionfo, come ammonisce il titolo, è del tutto “resistibile”.
Stagione Teatrale 2012-2013 - Il Grande Teatro 2012 2013
Dal 5 al 10 marzo 2013
5-6-7-8-9 marzo 2013 ore 20.45 10 marzo 2013 ore 16.00
Teatro Nuovo, Piazza Francesco Viviani, 10 - VERONA
La resistibile ascesa di Arturo Ui
autore Bertolt Brecht
traduzione Mario Carpitella
Dramaturg Luca Micheletti
con
Umberto Orsini, e con (in ordine alfabetico),Nicola Bortolotti, Simone Francia, Olimpia Greco, Lino Guanciale, Diana Manea, Luca Micheletti, michele Nani, Ivan Olivieri, Giorgio Sangati, Antonio Tintis
musiche originali Hans-Dieter Hosalla
scene Antal Csaba
costumi Gianluca Sbicca
luci Paolo Pollo Rodighiero
regia di Claudio Longhi
Una produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione e Associazione Teatro di Roma
Info: Teatro Stabile di Verona
Tel. 0458006100
www.teatrostabileverona.it