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Valerio Binasco monologante ne Le Crociate di Gabriele Vacis al Politeama Rossetti

Foyer

TRIESTE - Crociate, monologo capace di toccare lo spirito degli spettatori, scritto e diretto da Gabriele Vacis con Valerio Binasco è di scena alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti da martedì 5 a domenica 10 aprile.

Davanti agli scenari desolati, violenti, crudeli del nostro presente, è difficile non chiedersi perché, è difficile – per chi ha fede – non rivolgere proprio a Dio questa domanda.
Appare dunque di dolorosa, bruciante attualità Crociate di Gabriele Vacis, con protagonista Valerio Binasco: uno spettacolo – come spiega lo stesso regista e autore – che intreccia voci, magari lontane: quella di Zvi Kolitz, quella del Qohélet e dell’antico testamento, quella di tanti uomini che nel corso del tempo hanno trovato le parole per rivolgere domande a Dio.
La modernità – prosegue Vacis – ci aveva illusi che le differenze tra le fedi fossero roba antica.  Ma l’antico e il moderno si intrecciano senza logica. Il teatro è antico. È il luogo della meditazione civile, può aiutare a comprendere.
E in effetti, proprio al teatro – a quello di un grande intellettuale illuminista come Gotthold Ephraim Lessing – si è rivolto il regista, anche per trovare un testo che facesse da viatico a tali riflessioni, che mostrasse come ognuna delle fedi monoteiste possa essere uguale alle altre, come a ogni Dio possano essere rivolte con dolore o con speranza quelle domande sulla sofferenza e sul male che ci circonda.
Crociate s’ispira liberamente a Nathan il saggio, poema scritto nel 1779 e raramente rappresentato in Italia: eppure offre molteplici spunti di riflessione sulla necessità di elaborare percorsi di pace e di reciproca tolleranza, indispensabili, ieri come oggi, per superare le diffidenze e favorire una reale integrazione tra le genti. Ogni religione ha un autentico contenuto di rivelazione il cui senso e scopo non può essere spiegato teoricamente, ma deve essere dimostrato con l’azione pratica, suggerisce questo dramma.
Lo fa raccontando come a Gerusalemme, negli anni della Terza Crociata, l’ebreo Nathan, perduti moglie e figli in un pogrom antisemita, adotti un’orfana cristiana di nome Recha. La giovane viene salvata durante un incendio da un cavaliere templare che se ne innamora: subito dopo però è catturato assieme ad altri soldati dal Sultano Salah Ed-Din. Morrebbe se il sultano non fosse colpito dalla somiglianza con suo fratello, scomparso misteriosamente molti anni prima. Ottenuta la grazia dal Sultano il cavaliere chiede in sposa Recha: prima di concederne la mano Nathan compie ricerche sul passato dei due giovani e scopre che in realtà sono entrambi figli di Assad, il fratello scomparso di Salah Ed-Din. Ecco che fedeli cristiani, ebrei e musulmani si riuniscono come membri di un’unica famiglia superando le diversità delle tre confessioni religiose.

E metaforicamente assieme, possono agire per il bene e chiedere a Dio conto del male: come sentiremo nello spettacolo, che intreccia le parole di Yossl Rakover, ultimo ebreo sopravissuto nel ghetto di Varsavia, Ti voglio chiedere, Dio, e questa domanda brucia dentro di me come un fuoco divorante: che cosa ancora, sì, che cosa ancora deve accadere perché tu mostri nuovamente il tuo volto al mondo? a quelle di una Sura del Corano che sorprendentemente afferma Se volesse il Signore, tutti quelli che sono sulla terra crederebbero. Ma tu non puoi prendere la gente per il collo perché creda!.

Stagione Teatrale 2010-2011 - altripercorsi

Dal 5 al 10 aprile 2011, ore 21:00

domenica 10 aprile, solo ore 17.00

Sala Bartoli del Politeama Rossetti, V.le XX Settembre, 45 - TRIESTE

Crociate

liberamente ispirato a Nathan il saggio di E.G.Lessing

scrittura e regia di Gabriele Vacis

con Valerio Binasco

scene di Roberto Tarasco

scenofonia di Roberto Tarasco

Una produzione Teatro Regionale Alessandrino

Biglietti: interi € 25.00, ridotti € 22.00 
                                              

Info: Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia

Tel. 0403593511

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