TRIESTE - Con l una proposta fuori dagli schemi, Viva l’Italia, dal 29 al 31 luglio al Teatro Verdi di Trieste, chiude la 42° edizione del Festival Internazionale dell’Operetta. Lo spettacolo rende omaggio al 150° anniversario dell’Unità nazionale attraverso un percorso musicale di qualità.
Un percorso, popolare e colto, che raccontar la storia d’Italia con le canzoni e le musiche che si sono susseguite nel tempo, dai grandi cori risorgimentali alla musica dei nostri giorni. Gianni Borgna, che ne ha curato la drammaturgia, ha ideato questo spettacolo, in omaggio alla storia italiana il cui corso è stato guidato anche dal contributo, a volte decisivo, di musicisti di grande valore, primo fra tutti Giuseppe Verdi, simbolo per gli Italiani di libertà e senso di appartenenza della nazione.
In altre parole si raccontano i 150 anni dell’Italia unita attraverso le canzoni, che ne sono state non solo la colonna sonora ma spesso anche la chiave interpretativa e talvolta persino la causa, come l’Inno di Mameli che ben prima di assurgere a inno nazionale, agì da stimolo potente all’azione per l’indipendenza della patria già nelle eroiche giornate del 1848-49.
Le canzoni hanno raccontato le grande emigrazione di fine Ottocento, la Belle Epoque, la Grande Guerra, il turbolento dopoguerra e l’avvento del fascismo, con le sue canzoni “ufficiali” e con quelle della “fronda”, quelle che, più che dire, alludono… I primi anni della Repubblica non cambiano di molto, musicalmente parlando, le cose. Anzi. Melodia e Tradizione la fanno da padrone come e più di prima.. Ma, se nel 1945 la musica americana al seguito degli alleati non era riuscita ad attecchire, verso la fine dei ’50 farà da colonna sonora al miracolo italiano. Dischi, juke-box, terzinato, urlatori, canzoni per l’estate e canzoni da ballo saranno il sound perfetto dei tempi mutati, pieni di humour e di allegria. Ma il “boom” produrrà sperequazioni e disagi, prontamente avvertiti dai primi cantautori, che, all’ottimismo rockettaro degli urlatori e a quello generazionale dei cantanti ragazzini (Morandi, Pavone), contrapporranno la malinconia delle loro gatte e delle loro Marinelle, il rifiuto dei valori emergenti e l’aspirazione a un mondo di sentimenti e di ideali diverso che Paoli Tenco e Endrigo incarnarono perfettamente.
Quella dei primi cantautori è una contestazione sotto pelle, appena pronunciata. Diventerà rivolta con il movimento e la musica beat. Con il ’68 sarà un’orgia di canzoni politiche. Ma, dopo l’ “autunno caldo” del ’69, le bombe di piazza Fontana a Milano dimostreranno di colpo che quella che si è appena vissuta è stata soltanto una grande utopia: dopo il tempo dell’azione viene quello della riflessione sull’individuo, delle rivendicazioni del femminismo, mentre il terrorismo taglia le ali alle residue speranze di cambiamento; alla “vita da sballo” ed al riflusso che porta a rifugiarsi nel privato e poi a stordirsi in discoteca dà voce la Vita spericolata di Vasco Rossi, mentre le macerie prodotte da Tangentopoli e dall’ “edonismo reaganiano” di quegli anni sono messe sotto la lente d’ingrandimento di Elio e le Storie Tese.
Ma l’Italia – non è soltanto quella delle stragi e delle ruberie, della mafia e della camorra. E’ anche l’Italia che, nonostante tutto, resiste.
La messa in scena che Fabrizio Angelini ha creato su questa idea di Gianni Borgna, seguendo i consigli di Antonio Calenda e con la collaborazione di Pier Paolo Bisleri (scene e costumi), Nino Napoletano (luci), Marco Lecci (suono), Antonio Giacomin (video), ha voluto dare maggiore senso teatrale a quello che avrebbe potuto anche essere semplicemente un concerto, una sequenza di canzoni che si alternano sul palcoscenico del Teatro Verdi.
Quasi senza soluzione di continuità lo spettatore viene preso per mano e trascinato in questa avventura musicale, anche grazie all’uso di immagini e filmati d’epoca, nella ricostruzione di momenti che hanno accompagnato la nascita o la storia dei tanti brani, che costituiscono ovviamente solo una selezione dello sterminato patrimonio musicale di questi 150 anni.
Una cartolina in movimento, insomma, o per usare un termine di oggi un “videoclip” in diretta.
Così Fabrizio Angelini ha inteso trasmettere “ oltre al gusto e al piacere di sentire dei brani più o meno conosciuti, che immancabilmente ci riportano a precisi momenti della nostra vita e della storia del nostro paese, in qualche modo anche raccontare avvenimenti, particolarità o curiosità che hanno accompagnato la storia dei brani musicali stessi. Una storia che diviene inevitabilmente il riflesso di un’epoca, dal momento che la musica e il canto sono da sempre i mezzi espressivi forse più diretti e naturali della nostra anima.”
E così sul palcoscenico del Teatro Verdi si alterneranno artisti famosi da Daniela Mazzucato a Roberto Bencivenga, Andrea Binetti Riccardo Berdini, Alberta Izzo, Marzia Postogna, Paola Sambo, Stefania Seculin, Raffaele Sinkovic, l’Orchestra e il Coro del Teatro Verdi diretti dal M° Romolo Gessi. E ancora, la Power Jazz Unusual Orchestra con la direzione e accompagnamento al pianoforte di Pino Jodice, autore anche degli arrangiamenti e la partecipazione dei special guests Giuliana Soscia (fisarmonica) e Giovanni Imparato (percussioni e voce).
Tutti a celebrare l’Italia attraverso la sua musica dai brani corali del Risorgimento alle romanze da salotto, dalle canzoni più famose dei nostri giorni alla parodia dei vari periodi storici affidata all’estro e all’inventiva degli Oblivion che hanno con la città di Trieste un rapporto veramente speciale e dove i loro show si sono realizzati sempre all’insegna del “tutto esaurito”. Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli racconteranno così una loro originale versione dei fatti attraverso una serie di siparietti - scritti da Davide Calabrese e Lorenzo Scuda - come cinque diabolici scolari che segnano alcune note cattivelle a margine del libro di storia, a metà tra satira ed esercizio di stile.
Lo spettacolo è preceduto da un incontro con gli artisti ideatori e protagonisti dello spettacolo, aperto al pubblico, che si terrà alla Sala del Ridotto del Teatro Verdi, giovedì 28 luglio alle ore 16.
Festival Internazionale dell’Operetta 2011 - 42. edizione
Venerdì 29 e sabato 30 luglio 2011, ore 21:00; domenica 31 luglio 2011, ore 17:30
Teatro Lirico Giuseppe Verdi, Riva 1° novembre - TRIESTE
Viva l'italia
da un'idea di Gianni Borgna
messa in scena di Fabrizio Angelini in collaborazione con Antonio Calenda
con Daniela Mazzucato, Roberto Bencivenga, Andrea Binetti Riccardo Berdini, Alberta Izzo, Marzia Postogna, Paola Sambo, Stefania Seculin, Raffaele Sinkovic
Orchestra e il Coro del Teatro Verdi
diretta dal M° Romolo Gessi
e con la Power Jazz Unusual Orchestra
direzione e accompagnamento al pianoforte di Pino Jodice
e con la partecipazione di
Giuliana Soscia: fisarmonica
e Giovanni Imparato: percussioni e voce
e con la partecipazione straordinaria degli Oblivion ( Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli)
Pier Paolo Bisleri: scene e costumi
Nino Napoletano: luci
Marco Lecci: suono
Antonio Giacomin: video
Lo spettacolo è preceduto da un incontro con gli artisti ideatori e protagonisti dello spettacolo, aperto al pubblico, che si terrà alla Sala del Ridotto del Teatro Verdi, giovedì 28 luglio alle ore 16.
Info: Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi Trieste