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Un nuovo museo per Udine. L’Architettura e il Design a Palazzo Valvason-Morpurgo

Musei

[img_assist|nid=4791|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]UDINE - Dopo anni di attesa, a febbraio hanno finalmente aperto i battenti le Gallerie del Progetto di Udine; un nuovo spazio espositivo che, se pur concepito come sezione speciale della Galleria d’Arte Moderna, raccoglie in una sede ad hoc l’intero patrimonio di architettura e design dei Civici Musei udinesi.

Ospitato nello storico Palazzo Valvason-Morpurgo - ceduto al Comune da Enrico Morpurgo nel 1969 affinché venisse utilizzato con destinazione culturale -, il Museo sorge a pochi passi da Casa Cavazzini che di qui ad alcuni anni diverrà la nuova sede delle collezioni d’arte otto/novecentesche.

 

Oltre dunque al pregio storico-artistico della sede, celebre per gli affreschi neoclassici di Canal e Borsato, la nascente[img_assist|nid=4792|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=479] istituzione si pone all’avanguardia in Italia per la particolarità dei suoi contenuti e la ricchezza dei propri fondi comprendenti gli archivi Giovan Battista Comencini, Raimondo D’Aronco, Ettore Gilberti, Provino e Gino Valle, Umberto Del Missier, Alberto Calligaris, Cesare Miani, Angelo Sello, Carlo Someda de Marco, Vittorio Fattori, Ermes Midena, Pietro Zanini, Cesare Scoccimarro, Antonio Toffoletti, Ottorino Aloisio, Enrico Peressutti, Mariano Pittana, Angelo Masieri, Marcello D’Olivo, Gianni Avon, Emilio Mattioni, Pierluigi Grandinetti, Treu ed Electrolux Zanussi, sino a questo momento presso i depositi della Gamud e consultabili solo su richiesta.

 

Benché infatti nel nostro Paese si stia assistendo a un esponenziale moltiplicarsi di eventi dedicati all’architettura e al design, a differenza di ciò che avviene già da anni nel Nord Europa e negli Stati Uniti le istituzioni che inseriscono questi materiali all’interno del proprio percorso di visita continuano a costituire esperienze isolate, conseguenza di un contesto culturale in cui l’architettura rimane ancora appannaggio di pochi; tanto esperienza integrante della nostra vita di tutti i giorni quanto disciplina spesso oscura nei suoi codici e nelle sue procedure. In un panorama internazionale in cui tali musei risultano aver preso piede già all’indomani dell’ultimo conflitto mondiale per preservare la memoria ciò che lo scontro bellico aveva distrutto e salvaguardare e valorizzare quanto invece si era conservato, a livello locale le Gallerie del Progetto si pongono invece come vera e propria realtà pilota.

 

Attraverso mostre a rotazione, verrà così presentato al pubblico il ricco patrimonio archivistico dei Civici Musei, intriso di una storia museale iniziata per lo più in occasione dell’apertura (avvenuta nel 1983) della Galleria d’Arte Moderna. Fu infatti proprio al fine di creare al suo interno una sezione interamente dedicata all’architettura e al design in Regione che, sin dal 1978, si diede avvio a un’attiva politica di acquisizioni invitando i maggiori architetti e designer locali, o i loro eredi, a donare alcuni lavori progettuali particolarmente significativi per la storia del Friuli alla nascente istituzione. Molti aderirono in maniera entusiastica alla proposta, in altri casi l’incameramento dei legati fu conseguente a eventi espositivi dedicati dalla città a un determinato architetto o collezione, come nel caso dei fondi D’Aronco, Zanini, Aloisio, D’Olivo e di parte di parte di quello Electrolux Zanussi.

 

Con l’obiettivo di valorizzare tali materiali e rendere omaggio alla tradizione artigiana e del costruire che da sempre contraddistingue il Friuli, Palazzo Valvason-Morpurgo è stato così convertito in percorso museale grazie agli interventi di allestimento dell’architetto Franzolini. Mostra inaugurale, aperta sino al 31 maggio, è “Gino Valle. Progetti e architetture per Udine (1948-2003)”, personale dedicata a uno dei più originali interpreti della corrente del regionalismo critico.