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Una questione di vita e di morte. Veglia per E.E. al Bobbio di Trieste

Foyer

TRIESTE - Venerdì 12 novembre va in scena al Teatro Orazio Bobbio uno spettacolo fuori abbonamento dedicato al caso di Eluana Englaro. Si intitola Una questione di vita e di morte. Veglia per E. E. la pièce teatrale che l’attore e regista Luca Radaelli ha composto con molta delicatezza e sensibilità sulla vicenda che quasi due anni fa spaccò in due l’opinione pubblica.

Radaelli ha scritto Una questione di vita e di morte con la collaborazione di Beppino Englaro e ispirandosi al libro scritto dallo stesso Englaro con Elena Nave Eluana. La libertà e la vita (ed. Rizzoli). La vicenda Englaro nacque dalle richieste della famiglia di interrompere l’alimentazione forzata che manteneva la figlia in uno stato vegetativo dal 1992, considerando questa forma di assistenza medica un inutile accanimento terapeutico. Il “caso Englaro”, alimentato anche da opinioni divergenti sulle reali condizioni fisiche della ragazza, portò in primo piano le gravi lacune del sistema giuridico italiano relativamente a questioni come la bioetica, l’eutanasia, il testamento biologico. Com’è noto, al culmine delle polemiche sulla vicenda, l’alimentazione forzata fu interrotta e la ragazza si spense dopo pochi giorni nel febbraio del 2009.
Accompagnato in scena dalla chitarra e dal pianoforte di Marco Belcastro, Radaelli prende le mosse dalla storia di Eluana per parlare del tema della morte e di come, in tutte le culture, essa sia vissuta come un fatto naturale. Dall’Irlanda all’isola di Bali, dalla Calabria alle steppe russe, le comunità si riuniscono a vegliare il morto con canti e racconti, mangiando o bevendo. Una questione di vita e di morte intende riprendere questa tradizione, proponendo una veglia, laica, anche per chi non ha avuto questa possibilità. Nel caso Englaro si è assistito ad una sorta di veglia mediatica a reti unificate, dove la polemica sostituiva la pietà.
Ci fu addirittura chi parlò di cultura della vita opposta a cultura della morte. Viviamo infatti in una società che vende modelli di giovinezza e prestanza e la morte cerca di dimenticarla, occultarla, esorcizzarla: con questo spettacolo si vuole invece parlarne. Citando Dante, Shakespeare, Sofocle (Beppino Englaro, come Antigone, sfida la ragion di stato per amore). Si vuole riflettere attraverso canti, letture, brani poetici per capire come vita e morte siano le due facce della stessa medaglia.
Lontano da qualunque forma di sensazionalismo e di polemica, lo spettacolo tratta questa tematica con delicatezza, senza prendere posizioni, senza offendere la sensibilità di nessuno e, soprattutto, senza riattizzare gli animi che all’inizio del 2009 si divisero fra “colpevolisti” e “innocentisti”.
Luca Radaelli si divide fra i ruoli di attore, regista e drammaturgo. È direttore artistico di Teatro Invito di Lecco per cui firma tra gli altri gli spettacoli: Il Partigiano Johnny, Il racconto dei promessi sposi, Il bosco di Macbeth, La fiaba dello straniero, La leggenda dell’uomo selvatico e diversi spettacoli di Teatro per Ragazzi. Ha diretto spettacoli anche in Spagna e in Svizzera ed è anche direttore artistico del Festival “L’ultima luna d’estate” e di diverse rassegne teatrali lombarde. Si occupa inoltre di attività pedagogiche come laboratori, seminari e conferenze.

Venerdì 12 novembre 2010, ore 21:00

Teatro Orazio Bobbio -TRIESTE

Una questione di vita e di morte. Veglia per E. E.

di e con Luca Radaelli

Biglietti: 23 euro (I° settore) e 21 euro (II° settore); ridotto 18 euro (I° settore) e 16 euro (II° settore); abbonati della Stagione di Prosa della Contrada 15 euro (I° settore) e 13 euro (II° settore).Prevendita dei biglietti e prenotazione dei posti presso la biglietteria del Teatro Orazio Bobbio o del TicketPoint. Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it).

Informazioni: La Contrada

tel. 040390613

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