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Utopia Matters. Dalle confraternite al Bauhaus alla Peggy Guggenheim di Venezia

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[img_assist|nid=27953|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]VENEZIA - La Collezione Peggy Guggenheim ospita dal 1° maggio al prossimo 25 luglio, Utopia Matters. Dalle confraternite al Bauhaus, una mostra che analizza l’evoluzione degli ideali utopici nel pensiero e nella pratica artistica occidentale moderna, prendendo in esame diversi casi studio internazionali, dagli inizi del XIX secolo al 1933, anno in cui l’ascesa del fascismo e dello stalinismo pose pose un freno a tali progetti. 

Più di settanta opere in mostra, oltre cinquanta artisti presenti, per un'esposizione che porta in scena una serie di movimenti che spaziano dal Primitivismo, ai Nazareni, i Preraffaelliti, l'Arts and Crafts, la Cornish Colony, il Neo-Impressionismo, il De Stijl, il Bauhaus, per arrivare al Costruttivismo russo.

La realizzazione di una società utopica è da sempre tra le aspirazioni dell’umanità, nonostante la sua attuazione dipenda da principi fondanti di natura paradossalmente dittatoriale che ne hanno sinora impedito l’attuazione. La contraddizione insita nel confronto tra idea e pratica ha sollevato le problematiche inerenti concezioni idealistiche di ordine egualitario ben prima che Thomas More coniasse il termine “utopia” pubblicando, nel 1516, con l’omonimo titolo, la descrizione di una civiltà modello. I pilastri del pensiero occidentale hanno di volta in volta tentato di formulare un paradigma utopistico che potesse funzionare in termini pratici, oppure ne hanno completamente rinnegato la speranza. A lungo il tema dell’utopia è stata oggetto d’indagine artistica oltre che modello per comunità di artisti, in cui la realizzazione di una società ideale è stata, talvolta, più facile che in contesti governativi più allargati. I [img_assist|nid=27954|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=632]gruppi artistici basati sull’utopia compaiono sin dagli inizi dell’Ottocento per fiorire poi verso la fine del secolo, in un periodo in cui artisti, architetti, scrittori e compositori cercano sollievo dall’ansia, la bruttezza e il mercantilismo della vita urbana. Tali comunità spaziano dalle confraternite del XIX secolo, basate sugli antichi ideali estetici medievali o del primo Rinascimento e su quelli dell’epoca pre-industriale delle corporazioni, fino ai gruppi avanguardisti di inizio Novecento che tentarono, in maniera ottimistica, di rimodellare la società attraverso l’arte e il design. Ancora oggi utopia e distopia rimangono oggetto di ricerca da parte degli artisti contemporanei. 

Utopia Matters è curata da Vivien Greene, Curator of 19th and early 20th-Century Art al Guggenheim Museum di New York e presenta circa 75 opere tra dipinti, sculture, disegni, oggetti di design, fotografie e stampe. È accompagnata da un ricco catalogo illustrato con saggi della Greene, del noto storico Russell Jacoby e del celebre storico del design Victor Margolin. La mostra è organizzata in collaborazione con il Deutsche Guggenheim di Berlino, dove è esposta dal 22 gennaio al 11 aprile 2010.

Dal 1°  maggio al  25 luglio 2010

Peggy Guggenheim Collections, Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 - VENEZIA

Utopia matters. Dalle confraternite al Bauhaus
    
A cura di Vivien Greene

Vernissage: venerdì 30 aprile, alle ore 19:00 con invito

Orario: ore 10.00 - 18.00; chiuso il martedì Tutti i giorni, alle 15.30, il museo organizza visite guidate gratuite alla mostra.

Biglietti: Intero euro 12; seniors euro 10 (oltre 65 anni) studenti euro 7 (entro i 26 anni); bambini (0-10 anni) e soci ingresso gratuito Il biglietto dà diritto all'ingresso alla collezione permanente, alla Collezione Gianni Mattioli, al Giardino di Sculture Nasher, alla mostra.

Mostra è organizzata in collaborazione con il Deutsche Guggenheim di Berlino, dove è esposta
dal 22 gennaio al 11 aprile 2010.
genere: arte contemporanea, collettiva
Info: tel. 0412405411

info@guggenheim-venice.it
www.guggenheim-venice.it