Sorprendente come questa minuta ragazza, dal disarmante sorriso orientale, una volta salita sullo scanno si trasformi e lanci secche stilettate brandendo la sua bacchetta verso archi, ottoni & Co.
Zhang Jiemin: un fenomeno che dall’età di sette anni ha iniziato a stupire il mondo rigido e un po’ troppo impostato della lirica, fino a diventare direttore stabile della Shanghai Opera house e Shanghai Youth Orchestra e a collaborare, in qualità di assistente, con mostri sacri come Zubin Mehta.
Connessomagazine.it: - Quali sono state le difficoltà che hai incontrato quando sei arrivata nel nostro Paese?
Zhang Jiemin: - Sono arrivata la prima volta nel 1997 e la cosa che più mi urtava era che non sapevo sciare; così un giorno sono andata in montagna con i miei amici, abbiamo preso una funivia e ci siamo divertiti.
Connessomagazine.it: - Le cose belle e brutte della[img_assist|nid=12114|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=413] tua professione…
Zhang Jiemin: - La mia grande passione per questo mondo la devo all’amore dei miei genitori per la musica classica; la cosa fantastica è che posso vivere grazie ad una cosa che mi piace così tanto! La cosa peggiore è che ciò non permette di potermi rilassare nella mia comoda casetta… mi manca molto!
Connessomagazine.it: - Le principali differenze tra Italiani e Cinesi…
Zhang Jiemin: - È molto difficile comparare, ma io penso che alla fine siano abbastanza simili: passionali, con un grande amore per la propria arte culinaria, un’estrema cura per la famiglia e con una complicata capacità di relazionarsi agli altri.
Connessomagazine.it: - Cosa pensi prima di salire sul podio?
Zhang Jiemin: - Sinceramente… dove andrò a cena dopo la performance!
Connessomagazine.it: -Quando non ascolti musica classica, cosa ti piace?
Zhang Jiemin: - Amo tantissimi generi di musica; mi piacciono Sting, Jimi Hendrix, Pink Floyd, Tom Waits, Dire Straits, Prince, ma anche il Jazz… e Manu Chao… molti insomma!
Connessomagazine.it: - Un libro o un film che ci raccomandi per farci capire la Cina moderna…
Zhang Jiemin: - Ci sono due giornalisti italiani, Rampini e Sisci, che hanno scritto libri molto interessanti sulla Cina moderna.
Connessomagazine.it: - Cosa ti viene in mente quando entri in un ristorante cinese in Italia?
Zhang Jiemin: -Non ne ho ancora trovato uno che mi piaccia! Devo dire che il cibo cinese italiano è molto diverso da quello che trovo a casa mia (Shangai).