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18 mila giorni - Il pitone

Stagione di Prosa 2010-2011

Giovedì 24 e venerdì 25 febbraio 2011,
  ore 21:00

testo originale di Andrea Bajani
con Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa
regia di Giorgio Gallione
disegno luci di Andrea Violato
musiche originali di Gianmaria Testa
Produzione Fuorivia e Teatro Stabile Di Torino

18 mila giorni corrispondono a 50 anni. E' curioso come la prospettiva e il senso del tempo possano cambiare a seconda del criterio col quale lo si organizzi: gli anni o i giorni.
Il pitone è un animale che prima se ne sta buono e ti prende le misure e poi, quando ha raggiunto la tua stessa lunghezza o la tua stessa forza, ti fa fuori.
Il nostro spettacolo parte da qui: dal tempo e da una metafora.
Protagonista un uomo di 50 anni che perde il lavoro.
Riflessioni personali e epocali si intrecciano a sottolineare come in soli 18 mila giorni siano radicalmente mutate le prospettive e le aspettative sociali in Italia. Dalla dignità del lavoro del gruista della "Chiave a stella" di Primo Levi, da un'epoca in cui il lavoro era un diritto e elemento fondante dell'umana dignità, al trionfo dell'odierno precariato, divenuto persino forma più o meno palese di ricatto sociale.
Protagonista Giuseppe Battiston, pluripremiato attore del nostro cinema e del nostro teatro (recentissimo il Premio UBU come miglior attore italiano). Accanto a lui, a fare da contrappunto musicale, il cantautore Gianmaria Testa che comporrà canzoni nuove e inedite apposta per questo spettacolo. Il testo, originale, sarà dello scrittore torinese Andrea Bajani. La regia è di Giorgio Gallione, le luci di Andrea Violato.

C'è stato un momento in cui ci siamo svegliati, e ci siamo resi conto che quello che prima avevamo non c'era più, si era volatilizzato. Come tornare a casa, cercarsi il portafoglio dentro la tasca e sentire che dentro la tasca c'è un vuoto dove prima era pieno. Si resta così, con un senso di tradimento che brucia. Perché quello che ferisce di più, oltre al furto, è il non essersi accorti di nulla, l'inganno di una mano che si infila, ti deruba, e poi se ne va via impunita. Ecco, io quando penso a che cosa è successo al lavoro in Italia, e dunque all'Italia, penso a quella stessa sensazione di tradimento. Com'è possibile, mi chiedo ogni volta, che dopo tanti anni un giorno ci siamo svegliati, e quello che avevamo dato per scontato - il lavoro - non c'era più, si era volatilizzato? Com'è successo che un giorno ci siamo svegliati e il lavoro, da diritto che era, era diventato una concessione, e ciascuno era disposto a sbranare il vicino pur di salvarsi? Com'è successo che l'Italia una mattina si è svegliata, e tutto quel che aveva messo da parte non c'era più?

Andrea Bajani

Giuseppe Battiston

Attore di cinema e di teatro. La sua carriera ha inizio a teatro, dove interpreta ruoli di grande risalto arrivando a vincere nel 1986 il premio UBU come miglior attore non protagonista per la rappresentazione "Petito Strenge" di Alfonso Santagata. Proprio a teatro viene notato da colui che gli offrirà il debutto sul grande schermo, Silvio Soldini, che gli affida nel 1993 una parte per il suo 'Un'anima divisa in due'. Il sodalizio con questo regista gli vale un'assidua partecipazione alle sue pellicole, infatti Soldini lo richiama per 'Pane e tulipani' (1999), in cui interpreta un investigatore privato un po' maldestro che gli fa vincere il David di Donatello e il Ciak d'oro come miglior attore non protagonista, e per "Agata e la tempesta" (2004), che gli vale un'altra nomination ai David. Nel 2000 è il film con Aldo Giovanni e Giacomo "Chiedimi se sono felice" che lo mostra al grande pubblico. Ottiene una nomination anche al Nastro d'argento come miglior attore non protagonista nel 2006 per il film di Cristina Comencini 'La bestia nel cuore'. Nel 2007 recita in due pellicole, "La giusta distanza" di Carlo Mazzacurati, vincendo il premio come miglio interprete italiano alla Festa del Cinema di Roma, e nella commedia "Non pensarci" di Gianni Zanasi con Valerio Mastandrea.

In teatro, nel 2009, ha vinto il premio Hystrio e il Premi ETI - Gli Olimpici del Teatro 2009 come miglior interprete di monologo per "Orson Welles'Roast", spettacolo che gli vale anche, all'inizio del 2010, il Premio UBU come miglior attore protagonista

Gianmaria Testa

Gianmaria Testa, classe 1958, è italiano, italianissimo, vive nelle Langhe in Piemonte, eppure c'è voluta la Francia per scoprirlo. Da quando ha mandato al Festival di Recanati la sua cassetta registrata chitarra e voce, vincendone il primo premio una prima volta nel '93 e poi di nuovo nel '94, sono passate un bel po' di cose: 7 dischi -Montgolfières (1995), Extra-Muros (1996), Lampo (1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003), Da questa parte del mare (2006, vincitore del Premio Tenco) e l'ultimo, un live "Solo - dal vivo" (2009)-, più di 2000 concerti in Francia, Italia, Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Canada, Stati Uniti, Portogallo, Spagna.

In Italia il percorso è stato un po' più complicato e difficile perché condotto davvero senza compromessi, con pochissime apparizioni Tv o passaggi radiofonici e nessun tipo di pubblicità. La sua vera forza è stata ed è ancora il passaparola. Chi va a un suo concerto non riesce a dimenticarlo: l'emozione nasce palpabile e si divide tra tutti.

Moltissime le collaborazioni con altri musicisti italiani del jazz e del folk: da Gabriele Mirabassi e Enzo Pietropaoli a Paolo Fresu; da Rita Marcotulli a Riccardo Tesi (col quale ha dato vita al "Progetto Saramago", una sorta di omaggio al grande nobel per la letteratura); da Enrico Rava (insieme al quale ha presentato con grande successo Guarda che luna!, spettacolo dedicato alla figura di Fred Buscaglione che ha visti protagonisti, oltre a loro, la Banda Osiris, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo) a Battista Lena per il quale ha fatto la voce recitante e ha cantato nel suo ultimo lavoro discografico (I cosmonauti russi) dedicato alla navicella spaziale MIR. Senza dimenticare le collaborazioni con attori come Paolo Rossi e Marco Paolini o l'intensa collaborazione -che è ormai quasi una fratellanza- con lo scrittore Erri De Luca col quale ha condiviso -e ancora condivide, palcoscenici in Italia e all'estero.

Andrea Bajani

Nato a Roma nel 1975, vissuto a Cuneo per molti anni, e attualmente vive a Torino. Nel 2002 pubblica il suo primo romanzo, Morto un papa (Portofranco), cui fa seguito, l'anno successivo, il breve romanzo picaresco Qui non ci sono perdenti (Pequod). La pubblicazione del suo terzo romanzo, Cordiali saluti (Einaudi 2005), viene accolta con entusiasmo da critica e pubblico, e il romanzo viene tradotto in Francia. Cordiali saluti, che ha al centro la storia di uno scrittore di lettere di licenziamento, inaugura una stagione di romanzi italiani dedicati al tema del lavoro. Nel 2006 esce il reportage Mi spezzo ma non m'impiego (Einaudi), viaggio-inchiesta nell'universo dei nuovi lavoratori precari. Del 2007 è il romanzo Se consideri le colpe, salutato dalla critica come uno dei romanzi più importanti degli ultimi anni, e tradotto in molti paesi. Con Se consideri le colpe ha vinto i premi Mondello, Recanati e Brancati. L'ultimo suo libro è Domani niente scuola, un reportage sugli adolescenti e la scuola, un diario di viaggio di tre gite di classe compiute da infiltrato. Ha preso parte a molte antologie, tra cui Scrivere sul fronte occidentale (Feltrinelli, 2002), Deandreide (Bur, 2006) e Ho visto cose (Bur, 2008). Per il teatro, è coautore dell'ultimo spettacolo teatrale di Marco Paolini, Miserabili, attualmente in cartellone in molti teatri italiani. Collabora con Rai Radio Due, dove conduce con Chiara Pacilli la trasmissione "Trame". Collabora con i quotidiani La Stampa e l'Unità.
 

Scheda Evento

Location:
Teatro Toniolo, P.tta Cesare Battisti, 1 - Mestre (VE)
Contatto:
Arteven
Tel.:
0415074711