Confidenze troppo intime
Stagione Teatrale 2010-2011 - VersoNuoveStagioni 10/11
Sabato 2 aprile 2011, ore 21.00
recupero data del venerdì 18 febbraio
Confidenze troppo intime
di Jérôme Tonnerre traduzione di David Conati
con Anna Valle, Aristide Genovese, Anna Zago, Ulisse Lendaro
Regia di Piergiorgio Piccoli
Una produzione Theama Teatro
La triste e misteriosa Anna, senza essersi resa conto di aver sbagliato porta, si infila nello studio del depresso consulente finanziario William convinta di essere entrata nello studio di uno psichiatra e inizia a raccontargli i suoi segreti più intimi, i suoi problemi sessuali, le sue pulsioni erotiche. Non avendo il coraggio di rivelarle la sua vera identità, eccitato e colpito dalle confidenze di Anna, William ascolterà incredulo quelle confessioni e così, nei giorni successivi, seguono altri appuntamenti... In questo assurdo e divertente menage, lo scambio di persona è solo un pretesto per giustificare un capriccio recondito (rivelare i segreti più intimi ad uno sconosciuto) e l'equivoco, com'è giusto che sia, viene ben presto svelato. Gli incontri tra Anna e William però continuano fino a diventare un'importante molla per il cambiamento di entrambi, mentre nuove sensazioni cominciano ad agitarsi dentro di loro. Ne nasce un rapporto ambiguo e sempre più intenso, che resiste alla rivelazione della vera identità di William ma vacilla quando si comincia a parlare del marito di Anne. Un intreccio geometrico e comicamente pungente in cui tutti nascondono qualcosa e si affidano agli errori e agli equivoci per fare emergere i sentimenti più veri. L’ amore è visto come rifugio dal mondo, anche dalle donne il cui dramma pare essere quello di non essere sufficientemente desiderate.
I PERSONAGGI
Anna ha dimenticato il brivido di una mano che le accarezza la pelle perché un banale incidente, da lei stessa provocato, ha spento suo marito rendendolo zoppo e derubandolo della passione. Così si è convinta che la libertà sia ritrovare lui e la sua concupiscenza dimenticata. William vive da sempre in una casa che è anche il suo studio, con un’evidente difficoltà nel superare lo stadio infantile. E' tutto in ordine nella sua vita: i mobili spolverati scrupolosamente ogni giorno, la scrivania organizzata con estrema precisione e la cravatta ben annodata da indossare anche di domenica. Impossibile è però riempire i vuoti aggrappandosi alla sicurezza degli oggetti. Sarà Anna, inconsapevolmente, a tirarlo fuori da una casa che col tempo si è trasformata in gabbia, non senza una grottesca comicità. E’ di fondamento allo spettacolo il tema della comunicazione tra uomo e donna, labirinto rigoglioso di difficoltà da risolvere nella gioia dello scoprirsi passo dopo passo. La distanza tra un uomo e una donna viene spesso riempita dal silenzio, mentre nel rincorrere le parole si finisce per mordersi la coda.