Lascia perdere, Johnny! Debutto alla grande per il Bentivoglio regista
[img_assist|nid=11208|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Presentato al 25° Torino Film Festival è uscito nelle sale Lascia perdere Johnny! Opera prima di di Fabrizio Bentivoglio dietro la macchina da presa. Nel cast spicca l'esordiente diciassettenne Antimo Merolillo nei panni del chitarrista Faustino Ciaramella alias Johnny.
Oltre a Bentivoglio, completano il cast l'estetista Valeria Golino, il trombettista suonato Maestro Falasco interpretato dal sempre straordinario Toni Servillo, l'impresario truffaldino Ernesto Mahieux, il crooner Peppe Servillo (la splendida voce dei mitici Avion Travel), e la madre di Faustino, Lina Sastri.
La storia ha inizio a Caserta, nel 1976. Faustino è un ragazzo di diciotto anni, vive con la madre vedova, ama suonare la chitarra. Di tanto in tanto viene ingaggiato da[img_assist|nid=11209|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=393] Raffaele (Mahieux), un impresario che si arrangia come può pur di sbarcare il lunario sfruttando le sagre di paese, per suonare insieme ad una orchestra di dilettanti capitanata dal Maestro Falasco, un trombettista che fa il bidello presso una scuola elementare. Il ragazzo ha un problema: deve escogitare un modo per evitare di partire per il servizio militare. L’unica possibilità che ha di eludere l’obbligo di leva è quella di dimostrare di avere un lavoro da cui non può prescindere il sostentamento della sua famiglia. Ad aiutarlo ci pensa Raffaele, che promette a Faustino di fargli un regolare contratto che certifichi di avere un impiego, a patto però che il giovane faccia da segretario personale ad Augusto Riverberi (Bentivoglio), famoso musicista nonché celebre ex amante di Ornella Vanoni, catapultato da Milano a Caserta per iniziare una tournée che lo vede protagonista assoluto. L’incontro con Augusto offre a Faustino una nuova prospettiva di vita, forse all’insegna della musica.
Dopo aver esordito alla regia nel 1999, con il mediometraggio Tipotà, ove raccontava un incontro tra culture diverse, profughi, difficoltà di comunicazione, il tutto accompagnato dalla musica degli Avion Travel, Bentivoglio in Lascia perdere, Johnny! propone una storia che si rifà alla vita di Fausto Mesolella, il chitarrista del gruppo ed ai suoi racconti a tavola, i suoi primi passi nel mondo della musica nella Caserta degli anni ’70.
Il film però non è solo il racconto di un singolo, ma attraverso immagini, suggestioni e atmosfere è la narrazione di un epoca, un periodo più ingenuo, mostrato attraverso gli occhi di un giovane di provincia che non vive le tensioni di quegli anni, ma insegue, senza tanta convinzione, quasi trascinato dagli eventi, la sua voglia di fare il musicista.
Il racconto di formazione passa attraverso l’incontro con personaggi bellissimi, il bidello-maestro Domenico Falasco interpretato da Toni Servillo, l’impresario un po’ cialtrone, un po’ truffatore ma dal cuore buono Ernesto Mahieux e il musicista milanese Augusto Riverberi, uomo fascinoso e carismatico.
Sono proprio i personaggi il punto di forza del film: i loro visi, i gesti, le parole sono scritti e resi con tale passione che si rimane affascinati davanti a questi volti. Un film arguto e delicato, un lungometraggio che convince e piace, aiutato da un cast espressivo ed affiatato, una fotografia molto bella che rende perfettamente il senso del ricordo. Insomma bravo Fabrizio, continua così. Da non perdere.