Radiotre Suite Jazz dedica due puntate monografiche al compositore "friulano" Andrea Centazzo
UDINE – 35 anni di attività che John Zorn ha voluto fossero celebrati con tutti gli onori, e tutti gli onori significa un festival di 15 giorni nel cuore di New York, ma chi non ha avuto la fortuna di esserci potrà rifarsi: Andrea Centazzo e la sua Ictus Records, protagonisti di quei 24 concerti americani, stanno infatti per essere raccontati da Radiotre Suite Jazz su Radio Rai.
Due imperdibili puntate monografiche, martedì 9 e giovedì 11 luglio alle 22.30, per rivivere le splendide sessioni newyorkesi della primavera 2012 e per ritrovare, appunto, due nomi storici della scena internazionale: un grande compositore, multi-percussionista e artista multimediale come Centazzo e una delle prime etichette mondiali indipendenti come la Ictus, nata a Udine nel 1976 e riattivata a Los Angeles nel 2004.
Il doppio itinerario antologico di Radiotre Suite Jazz metterà in luce alcune delle migliori performance registrate nell’East Village, al The Stone (nuovo tempio della scena sperimentale e d’avanguardia), e vedrà sfilare accanto a Centazzo musicisti del calibro di Marilyn Crispell, Elliott Sharp, Andrew Cyrille, Henry Kaiser, Anthony Coleman e molti altri.
Udinese per nascita, apolide per vocazione e cittadino americano dal 1997 per meriti artistici, Andrea Centazzo vive stabilmente a Los Angeles, dov’è approdato nei primi anni Novanta con un contratto esclusivo griffato Warner Chappell. Se rare incursioni italiane continuano a punteggiare la sua attività (l’ultima risale allo scorso settembre: il solo multimediale Mandala ospitato al festival jazz di Santa Teresa), è negli States e in Asia che si concentra la maggior parte dei progetti e delle collaborazioni.
Un mese fa, per esempio, Centazzo è stato artist in residence alla WKCR, storica radio di New York, dove ha tenuto quattro concerti registrati in presa diretta per altrettanti nuovi Cd della Ictus. La partnership con NASA, CALTECH e LIGO, invece, ha dato vita a preziose avventure multimediali come Einstein Cosmic Messengers, Eternal Traveler e R-evolution, poi circuitate nelle università americane e inglesi, mentre la recente partnership con l'Adler Planetarium di Chicago, di cui Centazzo è composer in residence, ha già fruttato due colonne sonore per orchestra sinfonica (l'ultima, tra l’altro, arricchita dalla voce narrante di Uma Thurman).
Sempre parlando di soundtrack, poi, ricordiamo che portano la sua firma le musiche del corto Ni Jing - Thou Shalt Not Steal, attualmente in fase di post-produzione, quarto capitolo della liaison cinematografica tra lo stesso Centazzo, il regista cinese Xu Xiaoxi e lo spagnolo Roberto Fernandez Canuto.
Vulcanico e instancabile, e l’impressionante curriculum parla da sé, Centazzo è ora impegnato sul fronte live (è imminente una serie di concerti in Agosto a Los Angeles e San Francisco assieme a Don Preston, leggendario tastierista di Frank Zappa) e sta già lavorando sul prossimo spettacolo multimediale: il tema è ancora top secret e l’uscita è prevista per il 2014.
Se dicessi che ho la terra natale sempre nel cuore – commenta Centazzo, in perfetto Centazzo style – correrei il rischio di precipitare nella retorica, e la retorica non mi si addice! Preferisco giocare di sponda e parlare degli Stati Uniti, un posto dove la libertà e l’autonomia creativa sono davvero garantite a tutti. Perfino a un vecchio cane sciolto come me…