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A Trieste un supermercato solidale per persone in difficoltà

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TRIESTE - E' stato inaugurato questa mattina l'Emporio della Solidarietà: un vero e proprio supermercato per persone e nuclei familiari italiani e stranieri, residenti o domiciliati a Trieste, in condizioni di reale difficoltà e disagio familiare, lavorativo, economico e/o sociale, in cui potranno essere reperiti prodotti di prima necessità.

L'Emporio della Solidarietà è un progetto promosso dalla Caritas Diocesana di Trieste insieme alla Fondazione CRTrieste e trova spazio in via Chiadino 2, nell'ex Teatro della Parrocchia Beata Vergine delle Grazie di Trieste.

All'inaugurazione sono intervenuti Monsignor Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo di Trieste; Don Roberto Pasetti, Direttore Caritas Diocesana di Trieste e Renzo Piccini, Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRTrieste.

Hanno inoltre partecipato Roberta Tarlao Assessore provinciale alle Politiche Giovanili, Sociali ed Immigrazione; Adele Pino, Assessore provinciale alle Politiche attive del lavoro; Roberto Cosolini, Sindaco del Comune di Trieste e Laura Famulari, Assessore comunale alle Politiche Sociali.

L'aumento delle diseguaglianze sociali e della povertà, con il relativo insorgere di nuovi modelli di marginalità sociale ed economica, è un fenomeno comune a tutti i paesi occidentali, anche se con differenze qualitative e quantitative. Accanto alle tradizionali forme di emarginazione, affiorano nuove condizioni di indigenza che vedono coinvolte sempre più famiglie, costrette a vivere in solitudine il loro disagio.
Queste, negli ultimi anni, sono diventate sempre più povere e soprattutto sfiduciate a causa della crisi economica. Il fenomeno dei working poors, espressione coniata in America per identificare le famiglie con un lavoro e con una casa che non arrivano a fine mese, è ben presente anche in Italia e costituisce una fascia sociale a rischio in continua espansione.

In questo contesto socio-economico Caritas e Fondazione CRTrieste hanno voluto unire le loro forze per fronteggiare in modo concreto questa nuova e reale emergenza sociale, far nascere il progetto Emporio della Solidarietà. “Di fronte all'insorgere di una nuova fascia di persone in difficoltà, la Fondazione CRTrieste ritiene si debba agire tempestivamente con progetti, come questo, che non siano solo “assistenziali” - ha affermato Renzo Piccini, Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRTrieste - Progetti che diano una possibilità concreta alle persone per superare questi momenti di difficoltà e disagio con dignità”.

L’Emporio della Solidarietà si configura come un vero e proprio supermercato di medie dimensioni, circa 350 metri quadri, in cui persone e nuclei familiari italiani e stranieri, residenti o domiciliati a Trieste, in condizioni di reale difficoltà e disagio familiare, lavorativo, economico e/o sociale, potranno trovare un aiuto temporaneo.
Per evitare dinamiche assistenzialistiche una famiglia potrà accedere all'Emporio per un massimo di 6 mesi. L'obiettivo principale del progetto è infatti dare una possibilità concreta a superare la situazione di crisi e consentire alle famiglie quindi di aumentare il proprio livello di empowerment, ossia di sviluppo e crescita attivi. Il nucleo familiare verrà messo nelle condizioni di raggiungere un maggior grado di autonomia, tale da renderlo il più possibile autosufficiente, incoraggiandolo a percepirsi come portatore di risorse per sé e per gli altri e non solo di bisogni. È dunque un'iniziativa che va oltre l'assistenzialismo, per far leva sulle risorse della famiglia e sulla sua capacità di scegliere e gestire le proprie risorse.

L'Emporio della Solidarietà troverà spazio in via Chiadino 2, nell'ex Teatro della Parrocchia Beata Vergine delle Grazie di Trieste, area concessa in comodato alla Caritas Diocesana di Trieste e sarà aperto 4 giorni alla settimana per un totale di 12 ore settimanali, due mattine e due pomeriggi.

Le persone che vorranno accedervi dovranno rivolgersi al Centro di Ascolto Diocesano, dai Servizi Sociali del Comune di Trieste e dai Centri di Ascolto parrocchiali che aderiscono al progetto. Questi valuteranno le richieste attraverso un colloquio psico-sociale con le famiglie e mirato ad approfondire le condizioni generali del richiedente e a verificare le reali necessità sulla base di parametri oggettivi. Le persone che vorranno beneficiare dell'Emporio dovranno infatti presentarsi ai punti di ascolto con un documento di identità, il proprio codice fiscale, la busta paga o la documentazione che attesti la disoccupazione e la certificazione relativa alle proprie uscite mensili.
Verificate le reali necessità verranno consegnate ai richiedenti delle tessere, nominative con foto e non cedibili, che saranno caricate con un sistema a punti in base alla composizione del nucleo familiare e alle relative entrate ed uscite economiche. La tessera, con cui si potranno acquistare i prodotti presenti nell'Emporio della Solidarietà, consentirà l'utilizzo di una quantità predefinita di punti settimanali e avrà un sistema di ricarica automatica che permetterà l'accesso al servizio ogni sette giorni. I punti non utilizzati entro la scadenza non potranno essere cumulati.

All'interno dell'Emporio saranno garantiti solo generi di prima necessità (pasta, riso, pomodori in scatola, olio, legumi, zucchero biscotti, latte, farina, tonno, formaggio e uova), prodotti per l'igiene della persona e della casa ed alcuni prodotti per l'infanzia ma solo in base alla disponibilità.
I prodotti alimentari presenti saranno quelli raccolti sul territorio, offerti dalle aziende solidali e reperiti mediante le raccolte alimentari nei supermercati.

L'Emporio della Solidarietà è un progetto promosso dalla Caritas Diocesana di Trieste e dalla Fondazione CRTrieste con la collaborazione della Provincia e del Comune di Trieste.
Collaborano inoltre al progetto: Cooperative Operaie di Trieste Istria e Friuli, illycaffè, Coop Consumatori Nordest, Euro Frigo F.lli Fanelli, Federsolidarietà, Centro di Aiuto alla Vita “Marisa”, Cooperativa Facchini Mercato Ortofrutticolo di Trieste, Vitalfrutta di Massimo Vitale, Solagro Srl, Lazzarini Franco & co. Srl e singoli cittadini.