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Due giornate di studio sull’arte di Rainer Maria Rilke al Castello di Duino

ConVegni
[img_assist|nid=4697|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]TRIESTE - Venerdì 16 e sabato 17 marzo 2007 i più prestigiosi esperti e rappresentanti italiani ed europei di grafologia, specializzati nell’analisi di testi italiani e tedeschi, si riuniscono  nella magica atmosfera dell’antico Castello di Duino, dimora storica dei principi della Torre e Tasso situata  a breve distanza da Trieste, per un convegno internazionale in cui verranno indagate - attraverso la scrittura - la personalità, la passione, la creatività e l’arte del grande poeta Rainer Maria Rilke (Praga 1875 – Valmont, Montreux, Svizzera, 1926) e degli intellettuali dell’epoca suoi amici. A compendio dell’incontro, venerdì 16 marzo alle ore 19,  nelle sale del castello, verrà inaugurata una mostra di manoscritti originali  di Rilke, appartenenti ai principi della Torre e Tasso, all’Archivio di Stato di Trieste e alla Deutsches Literatur Archiv di Marbach. I preziosi documenti saranno esposti accanto ai migliori esemplari della collezione di penne del Museo Storico della Parker e della Waterman fino al 17 maggio. Nel corso dell’inaugurazione,  il musicista triestino Silvio Donati eseguirà al pianoforte il Concerto per Rainer Maria Rilke da lui composto, accompagnato dalla “Lettura poetica” di Sarah Gaiotto. La mostra, che per la parte espositiva è stata curata[img_assist|nid=4698|title=|desc=|link=none|align=right|width=448|height=640] dall’architetto Marianna Accerboni di Trieste,  è stata inserita nel percorso turistico del castello di Duino che da sabato, dopo la pausa invernale, riapre tutti i giorni al pubblico (tranne il martedì, giorno di chiusura) ed è visitabile senza costi aggiuntivi con lo stesso  biglietto che consente anche la visita al parco e al bunker con cimeli della seconda guerra mondiale. L’interpretazione delle singole personalità prese in esame sarà chiarita all’interno di un percorso didattico svolto attraverso le grandi categorie di segni della Scuola italiana morettiana. Il doppio evento culturale di oggi e di domani è organizzato per celebrare il centenario della nascita del principe Raimondo della Torre e Tasso, dall’Associazione Grafologica Italiana con la cura scientifica di Elisabeth Stipanek Klauer, Rilke è indissolubilmente legato al maniero dei principi della Torre e Tasso per l’amicizia con la principessa Marie, bisnonna dell’attuale proprietario, principe Carlo Alessandro:  il poeta vi fu infatti spesso ospite in un periodo di grande importanza per la cultura moderna e vi compose nel 1912 la prima delle Elegie duinesi. Dopo il saluto di Francesca Bertoli e Anna Castelli, rispettivamente presidente AGI Trieste e presidente AGI nazionale, la presentazione di Elisabeth Stipanek Klauer, esperta in grafologia tedesca dell’AGI di Trieste e di Barbara Maria Buzzi, presidente della Società europea di Psicologia della Scrittura di Zurigo, seguiranno  gli interventi di alcuni ospiti stranieri quali Walter Brandner, presidente della Società Austriaca  di Psicologia della Scrittura e Grafologia peritale di Vienna, Zdzislaw Kegel, fondatore e direttore della Cattedra di Criminalistica dell’Università di Wroclaw e dei suoi collaboratori Maciej Szostak e Rafael Ciesla e di Tadeus Tomaszewski, preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Varsavia e del suo collaboratore Piotr Girdwoyn. Interverranno  quindi Jolanta Grebowiec, che fa da trait d’union tra la scuola italiana di Grafologia, rappresentata dall’Istituto Grafologico Moretti di Urbino, e quelle dell’Est. Il convegno proseguirà con la partecipazione di alcuni prestigiosi rappresentanti della Scuola morettiana di Urbino, culla della grafologia italiana, quali Pacifico Cristofanelli, Dario Cingolani e Glauco Ceccarelli. La giornata di studi si  concluderà  con alcune riflessioni grafologiche e psicoanalitiche a margine dell’attualità di Rilke, condotte da Alessandra Millevolte e Silvia Lazzari, docenti di tecniche grafologiche all’Università di Urbino, dallo psicanalista e grafologo Daniele Lazzari e da Andrea Zaghet, rappresentante dell’Istituto di Grafologia di Lubiana. [img_assist|nid=4699|title=|desc=|link=none|align=left|width=448|height=640]Dai preziosi documenti esposti nella mostra di manoscritti originali  e preziosi esemplari di penne storiche delle collezioni Parker e Waterman allestita nel percorso turistico del castello – che da ieri è stato riaperto al pubblico tutti i giorni dopo la pausa invernale - e che sarà visitabile fino al 17 maggio, gli esperti grafologi italiani e stranieri, hanno ricavato  interessanti e inequivocabili rivelazioni sul temperamento di Rilke e di alcuni intellettuali che frequentavano la sua cerchia. Nell’ expertise sulla scrittura di Rilke e di Marie Thurn und Taxis, a firma di Mariangela Furlani, si legge,  per esempio, che nel poeta la tendenza a interiorizzare e ad approfondire quanto vive, lo porta a sentire le cose anche con una certa intensità di emozioni e di sentimenti, a dare molta importanza anche a piccoli particolari e, talvolta, ciò lo porta a discostarsi dal sentire ‘comune’. Da qui, conclude la grafologa,  un po’ di difficoltà nell’adattarsi con immediatezza e, di conseguenza, delle modalità di comportamento piuttosto tese e controllate. A volte forse anche un po’ di timore di potersi ferire nella sua sensibilità. Mentre a proposito della scrittura della principessa-mecenate Marie, la stessa studiosa afferma che in sintesi si può dire che in questa grafia vi siano numerosi segni che rimandano ad una personalità forte, sicura e decisa, intesa a imporre la propria volontà. Tali segni sono però attenuati dalla presenza di altri indici grafici che rispecchiano anche elementi di apertura, di riflessione e di critica. Sullo  scrittore André Gide, Marco D’Ascanio dell’AGI delle Marche annota invece che La scrittura di Rilke rivela, nella complessità della sua personalità, la ricerca non risolta al bivio fra bisogno di contatto, espansione, apertura verso l’altro e necessità di analisi, controllo, ricerca di chiarezza e definizione logica. Del poeta, scrittore e drammaturgo austriaco Hugo von Hoffmansthal, Vincenzo Aquilante dell’AGI sezione Abruzzo afferma che La sua scrittura rivela delicatezza, sensibilità, raffinatezza sia a livello spirituale che estetico. E’ dotato di una personalità volitiva, caratterizzata da energia, determinazione e desiderio di realizzare e concludere. Riflessione e analisi contengono la forte intuizione, creando momenti alterni di dubbio e calo di tensione e rendendo così più profonde, ricche e sofferte le sue sintesi e conclusioni. In chiusura del convegno verrà svolta da Francesca Bertoli l’analisi sul rapporto tra Rilke e Lou Andreas Salomé: uno scambio  di amore, sofferenza, creatività e cura. Sull’affascinante intellettuale, scrittrice e psicanalista russa, musa di NIetzsche e di Rilke, la presidente Agi di Trieste  annota  che in Riflessioni sull’amore la Salomè scriveva: L’amore è infatti sia la cosa più fisica sia quella apparentemente più spiritualistica, più superstiziosa che si aggira in noi… Un eterno rimanere estranei nell’eterna vicinanza è dunque il segno più pertinente e inalienabile di ogni amore in quanto tale…E’ sempre una stella irraggiungibile che noi amiamo… ed è del periodo che va dal 1895 al 1897  l’incontro   con Rilke e il conseguente cambiamento del nome di Rilke da Renè (così battezzato dalla madre in ricordo della prima figlia scomparsa prematuramente) a Rainer. Cambiamento assai significativo se, come si narra, in concomitanza di ciò anche la scrittura del poeta  divenne  più disinvolta ed elegante, come si conviene ad un uomo adulto già affermato. La loro relazione durò circa tre anni. Ma Lou non poté  essere considerata una femme fatale  quanto piuttosto una femme ispiratrice, perché in tutti i suoi rapporti amorosi ed amicizie Lou rimaneva, sempre, in ultima istanza, intangibile o non liberata, come dirà Bjerre, suo amante nel 1911, che, parlando di lei,  affermò: Si notava subito che era una persona straordinaria. Aveva il dono di saper penetrare direttamente nel mondo concettuale di chi incontrava, specialmente se se ne innamorava. La sua enorme concentrazione spirituale stimolava al tempo stesso il fuoco spirituale del suo compagno…Non era in grado di compiere un sacrificio e neppure poteva mai darsi completamente...  E forse questa era la vera tragedia della sua vita: ella cercava  la liberazione dalla sua forte personalità e non la trovava.