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La parola nell'arte: dipinti disegni, manifesti, libri d'artista, collage e grandi installazioni al MART

Art&Fatti

[img_assist|nid=10581|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Rovereto (TN) - Scritta, disegnata, declamata, cancellata, la parola è stata un elemento fondamentale per la sperimentazione dell'avanguardia storica, e la sua presenza ha accompagnato ogni significativo cambiamento delle poetiche artistiche del '900.

Dal Futurismo al Dadaismo, dal Surrealismo a Fluxus, alla contemporaneità, la relazione parola/immagine ha dato vita alle piu' - spericolate - forme espressive, apportando un originale contributo d'innovazione sia alla pittura, che alla forma piu' tradizionale del testo scritto, poetico, letterario e naturalmente artistico. Con alterne vicende, ora defilata, ora emergente, la scrittura ha attraversato l'arte di tutto il secolo XX, e anche oggi l'ambiguità della sua relazione con l'immagine, e' piu' che mai al centro dell'interesse dei giovani artisti.

La parola nell'arte. Ricerche d'avanguardia nel '900. Dal Futurismo ad oggi attraverso le collezioni del Mart
indaga dunque, come e' tradizione delle grandi mostre del museo, quest'importante relazione, aprendo allo sguardo percorsi inediti della ricerca artistica del '900. Grazie alla presenza di dipinti d'altissima qualità, disegni, manifesti, libri d'artista, opere letterarie, collage e grandi installazioni - oltre 800 le opere esposte, molte delle quali provenienti dalle collezioni del Mart, ma anche da grandi musei e collezioni internazionali - la mostra[img_assist|nid=10582|title=|desc=|link=none|align=right|width=450|height=640] sarà l'occasione per rileggere l'arte del '900 da una nuova prospettiva critica che pone al centro della sua riflessione non piu' la -bella pittura-, quanto piuttosto -il sublime ibrido della contaminazione dei linguaggi dell'arte-. La mostra si sviluppa in undici sezioni, secondo un percorso tematico e cronologico insieme, pensato per permettere anche approfondimenti e confronti trasversali con il panorama dell'arte contemporanea. Le varie sezioni, dopo un prologo focalizzato sulle prime avanguardie del Secolo XX, attraversano tutto il '900 fino a giungere alle ricerche piu' recenti, mostrando quanto sia tutt'oggi attuale la sperimentazione verbo-visuale, terreno fertilissimo dell'esperienza estetica contemporanea.

Il percorso espositivo

Il Futurismo
L'esposizione si apre con le prime, importanti -sperimentazioni letterarie- del Futurismo. Dalle ben note parole in libertà, nate dalle febbrili divagazioni poetiche di Filippo Tommaso Marinetti, Francesco Cangiullo e Giacomo Balla, alla sonorità lirica dell'onomalingua di Fortunato Depero, fino alle composizioni pittoriche contaminate con il collage di Gino Severini, Ardengo Soffici e Carlo Carrà. In mostra anche il celebre studio a tempera del 1910, Gli uomini di Umberto Boccioni, precoce esercizio di pittura e scrittura insieme.

Dada e Surrealismo
Le invenzioni del Futurismo, negli anni successivi, s'intrecciano con la ricerca linguistica e poetica dadaista di Raul Haussman, Francis Picabia e Tristan Tzara, e con i ready-made e i livre-objet di Marcel Duchamp e Man Ray. Nei collages di Kurt Schwitters la carta entra in contatto con i materiali del quotidiano per raggiungere nell'opera un effetto plastico. Il movimento surrealista e' presente in mostra con alcuni lavori di Andre' Masson, di Maurice Henry, e con due disegni di Rene' Magritte.

L'avanguardia russa
Negli anni Venti, la forma e la composizione della parola hanno avuto in URSS un ruolo importante, recuperando soprattutto nella sperimentazione tipografica di propaganda le straordinarie premesse dell'avanguardia costruttivista. Sono in particolare i libri e i manifesti che diventano il luogo privilegiato di questa sperimentazione. Tra i piu' significativi esempi ricordiamo gli esiti artistici contenuti nei testi di Vladimir Majakovskij, di cui sono presenti in mostra ben 13 esemplari, tra riviste e volumi.

La forma della parola
Nelle sperimentazioni delle avanguardie storiche affondano le radici dell'indagine sulla relazione tra parola e immagine, che si afferma definitivamente dalla seconda metà del '900. Per gli artisti della poesia concreta, operanti dagli anni Cinquanta, tale indagine mette in risalto le possibilità compositive e visive offerte dai caratteri tipografici, come nelle opere di Carlo Belloli, Eugen Gomringer, Augusto e Haroldo de Campos, Heinz Gappmayr, Arrigo Lora-Totino.

Rivoluzione in parole
Per i rappresentanti della poesia visiva, attivi dal 1963 e legati da un sodalizio al movimento letterario neoavanguardistico - Gruppo 63 -, l'utilizzo di elementi verbali e iconici provenienti dai mass-media, veicola messaggi di denuncia politica e sociale. Questa - Rivoluzione in parole - e' documentata con opere di Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Eugenio Miccini, Nanni Balestrini, Lamberto Pignotti, Sarenco, Ugo Carrega, Martino Oberto e Jochen Gerz, di cui e' presente una fotografia del 1990.

Parole in gioco
Di diversa natura sono altri movimenti artistici, sempre legati al mondo della comunicazione di massa. È il caso dei New Dada, della Pop Art e del Nouveau Re'alisme, dell'esperienza italiana di Mimmo Rotella e Mario Schifano e, a partire dagli anni Ottanta, della scrittura metropolitana di Jean Michel Basquiat. Dalle loro - scorribande - nell'universo dei marchi e dei simboli inossidabili della storia del consumismo mondiale - dai - combine paintings - di Robert Rauschenberg, alla serie delle Campbell Soup di Andy Warhol, agli assemblaggi trash di Arman - nasce quello che e' stato definito il social criticism, che riflette sulla falsa morale dell'uomo contemporaneo. Meno impegnati ideologicamente i pittori americani, piu' politicizzati gli artisti europei.

[img_assist|nid=10583|title=|desc=|link=none|align=left|width=615|height=640] Parola e azione
Sarà il fenomeno artistico transnazionale di Fluxus (1961) a confermare l'interdisciplinarietà dei linguaggi dell'arte, che trova massima espressione nell'assemblage di materiali e parole, di cose e segni, capaci di intercettare l'esperienza della vita quotidiana nel suo flusso incessante. Da un campo di indagine così ampio derivano esiti molteplici: dalle contaminazioni musicali di John Cage e Giuseppe Chiari, alla sottile ironia delle frasi dipinte di Ben Vautier, alle accumulazioni di materiali di Dieter Roth, fino alle operazioni di forte connotazione politica di Joseph Beuys. Dell'artista tedesco, in particolare, saranno in mostra due lavagne realizzate in occasione della performance eseguita a Perugia nel 1980, alla presenza di Alberto Burri. L'intera creazione delle opere si puo' rivivere in mostra attraverso un video che la documenta.

Calligrafia
Particolarmente interessante è il capitolo in cui parola, scrittura e pittura si combinano come pura manifestazione del gesto artistico, come avviene nelle opere di Cy Twombly, in cui il segno, la scrittura, il graffito si caricano di suggestioni pittoriche, e in quelle di Gastone Novelli, che possedeva un'innata sensibilità per la pittura-scrittura emozionale, guidata dal ritmo di poetiche scansioni cromatiche.

Parola e pensiero
Nell'arte concettuale, fin dai primi anni Sessanta, il rapporto dialettico con la scrittura ha un ruolo fondamentale: l'arte non è piu' specifica materialità, ma principalmente idea e pensiero. L'azione creativa si appropria della pratica del linguaggio, trovando compiuta espressione nell'elaborazione di tesi o nell'enunciazione di un metodo. La tautologia, ovvero l'enunciazione di - verità assolute -, di Joseph Kosuth e il rigore espressivo di Lawrence Weiner si confrontano con l'ironia di Piero Manzoni, con l'azzeramento poetico e politico di Vincenzo Agnetti, con i calembours di Bruce Naumann; e ancora con la classificazione di segni e parole di Alighiero Boetti e con le Picture/Readings dell'artista americana Barbara Krüger. È una realizzazione site-specific la stanza contenente le tre opere di Giulio Paolini -Dove-, -Lo spazio- e -Qui-. Questo ambiente, concepito nel 1967, sarà allestito per la prima volta dall'artista secondo il progetto originario. In questa sezione sono presenti anche un intervento a parete di Robert Barry, e una scrittura al neon di Maurizio Nannucci.

Narrazione

Il movimento artistico internazionale degli anni Settanta - narrative art - combinava fotografia e testo, registrando frammenti di vita quotidiana realmente accaduti o solo immaginati. I rappresentanti storici di questa corrente, come Bill Beckley e Franco Vaccari, sono messi a confronto in mostra con artisti contemporanei come Sophie Calle. Quest'ultima - che ha rappresentato la Francia alla Biennale di Venezia 2007 - utilizza testi e scatti fotografici per raccontare esperienze vissute in prima persona, o da altri, giocando con la realtà e l'immaginazione.

La parola negata
Quello della parola negata - assente pur essendo sottintesa, oppure illeggibile - costituisce un filo rosso nel variegato ambito delle ricerche verbovisuali della seconda metà del '900. La forte carica simbolica del libro ha fatto si' che molti artisti lo abbiano scelto come mezzo per comunicare l'assenza di narrazioni possibili. L'opera L'Enciclopedia Treccani cancellata di Emilio Isgrò viene, in questa occasione riallestita interamente, dopo la sua presentazione nel 1970. Il contenitore per eccellenza del sapere umano e' meticolosamente cancellato da Isgro' in ogni sua parte, con l'eccezione di poche parole, che si impongono all'attenzione del lettore suggerendo personali interpretazioni. È di Bruno Munari il Libro illeggibile n° 12, (1951), uno dei primi realizzati dall'autore. Creato in prima persona, il volume e' composto da carte di spessore e colore differenti, che Munari ritaglia, incolla e cuce, senza mai usare parole scritte. Presenti anche nove Scritture illeggibili di popoli sconosciuti, del 1975: ideogrammi immaginari eseguiti su tabulati di computer, e creati imitando il segno grafico della scrittura araba e cinese.

Nella ricerca artistica contemporanea sembra ancora piu' forte il legame tra parola e immagine. La contaminazione dei generi si espande in maniera trasversale e interessa tutte le modalità di sperimentazione, senza barriere, come era avvenuto nella prima metà del secolo scorso. La mostra documenta con una serie di opere significative questo capitolo ricchissimo, mettendo al centro della ricognizione nel contemporaneo una molteplicità di esperienze di artisti tra loro assai diversi, per i quali la parola costituisce non un esercizio casuale, ma un elemento fondante della loro stessa poetica: Shirin Neshat, Ghada Amer, Thomas Hirschhorn, Raymond Pettibon e Moshekwa Langa usano la scrittura per mettere in rilievo problematiche culturali e politiche; Tacita Dean utilizza un approccio poetico per evocare la dimensione del ricordo e del passato; Tracey Emin mette a disagio l'osservatore usando un testo scioccante per provocare emozioni.

In mostra i tre volumi di Encyclopaedia Utopia, 1990, di Nedko Solakov, Leone d'oro alla Biennale di Venezia 2007, in cui testi, disegni e fotografie, sono ordinati secondo le voci di una catalogazione immaginaria, che fa convivere fantasia ed esperienze personali.

Molte delle opere in mostra dialogano con gli spazi espositivi, da un lavoro del 2005 di un'artista come Jenny Holzer, a quello di Joe Amrhein del 2002, dalla grande installazione realizzata per il Mart nel 2006 da Douglas Gordon, alle parole che - bucano - lo schermo di Jan Mankuška; dai giochi di parole di Kay Rosen, all'ironico decalogo dei due artisti austriaci Fischli & Weiss How to work better, 1991-2007. Questa particolare opera apparirà in diverse zone del Mart non destinate alle esposizioni: dalla caffetteria, alle toilettes, al garage, agli uffici. E' un decalogo di - consigli per lavorare meglio - che ha l'obiettivo di suggerire un'ambiguità tra funzioni espositive e lavorative degli spazi del museo.

La parola coinvolge e affascina ancora le ultime generazioni di artisti. Con approcci e metodologie diverse, è fonte di ispirazione e diventa protagonista del lavoro di Stefano Arienti, Micol Assaël, Monica Bonvicini, Alessandra Cassinelli, Chiara Dynys, Michael Elmgreen & Ingar Dragset, Paolo Gonzato, Scott King, Salvatore Licitra, Marzia Migliora, Sabrina Mezzaqui, Ottonella Mocellin, Sandrine Nicoletta, Nicola Pellegrini, Luca Quartana, Gaston Ramirez, Albrecht Schäfer, David Shringley, Vibeke Tandberg, Enzo Umbaca.

La parola nell'arte si inserisce nell'emergere di un rinnovato interesse per lo studio del rapporto tra arte e scrittura da parte di molti musei europei. Il Mart vanta a questo proposito il primato di essere stato scelto, già dalla metà degli Novanta, come luogo di conservazione e valorizzazione di alcune tra le piu' importanti collezioni del settore. Lo scopo dell'esposizione e' quindi quello di promuovere la conoscenza di un capitolo straordinario della creatività artistica del '900.

La parola nell'arte e' stata resa possibile grazie al deposito e alle donazioni di opere e di fondi archivistici dedicati alle ricerche verbovisuali conservati nell'Archivio del '900 del Mart, nelle sue collezioni permanenti, nella sua biblioteca specialistica, tutte opere, queste, giunte al museo in generoso deposito dall'Archivio di Nuova Scrittura di Paolo Della Grazia, dalla collezione Carlo Palli di Prato, dalla Collezione Panza di Biumo, dal Fondo di libri d'artista Dematteis, dalla collezione Bellora di Anna Spagna di Milano, dall'Archivio Tullia Denza di Brescia, dal Fondo Sandretti del '900 russo, dalla VAF-Stiftung e dalla collezione Sonnabend. Altrettanto importanti i prestiti di privati, come il notevole gruppo di opere provenienti dalla collezione Calmarini, e di istituzioni museali italiane e internazionali.

[img_assist|nid=10584|title=|desc=|link=none|align=left|width=640|height=448] Dal 9 novembre 2007 al 6 aprile 2008

MART, Museo di arte moderna e contemporanea, Corso Bettini, 43 - Rovereto (TN)

La parola nell'arte.

Ricerche d'avanguardia nel '900. Dal Futurismo ad oggi attraverso le collezioni del Mart

Artisti: Joseph Beuys, Andy Warhol, Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Tristan Tzara, Fortunato Depero, Marcel Duchamp, Vincenzo Agnetti, Joe Amrhein, Arman, Micol Assael, Nanni Balestrini, Giacomo Balla, Robert Barry, Carlo Belloli, Alighiero Boetti, John Cage, Francesco Cangiullo, Alessandra Cassinelli, Giuseppe Chiari, Augusto & Haroldo de Campos, Tacita Dean, Elmgreen & Dragset, Fischli & Weiss, Fluxus, Heinz Gappmayr, Eugen Gomringer, Paolo Gonzato, Douglas Gordon, Raul Haussman, Jenny Holzer, Emilio Isgrò, Scott King, Joseph Kosuth, Barbara Kruger, Ketty La Rocca, Moshekwa Langa, Arrigo Lora-Totino, Jan Mancuska, Piero Manzoni, Lucia Marcucci, Sabrina Mezzaqui, Eugenio Miccini, Jean Michel Basquiat, Marzia Migliora, Maurizio Nannucci, Bruce Nauman, Shirin Neshat, Sandrine Nicoletta, Gastone Novelli, Giulio Paolini, Francis Picabia, Lamberto Pignotti, Gaston Ramirez, Man Ray, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Kurt Schwitters, Albrecht Schäfer, Gino Severini, David Shringley, Ardengo Soffici, Nedko Solakov, Vibeke Tandberg, Cy Twombly, Franco Vaccari, Ben Vautier, Lawrence Weiner

Comitato scientifico: Gabriella Belli, Achille Bonito Oliva, Andreas Hapkemeyer, Nicoletta Boschiero, Paola Pettenella, Melania Gazzotti, Daniela Ferrari, Julia Trolp, Giorgio Zanchetti.
Mostra realizzata in collaborazione con: Museion - Museo di Arte Moderna e Contemporanea Bolzano.

Vernissage: venerdì 9 novembre 2007, alle ore 18.00.

Orario: da martedì a domenica 10-18, venerdì 10-21. Lunedì chiuso

Biglietti: interi euro 8, ridotti euro 5

Info: tel. 0464438887
info@mart.trento.it
www.mart.trento.it

Nella foto: Emilio Isgrò, Enciclopedia Treccani Cancellata

Peter Fischli/David Weiss,

How to Work Better, 1991
Courtesy Peter Fischli/David Weiss & Gallerie Eva, Presenhuber, Zürich