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Al Verdi di Padova Umberto Orsini si cimenta con Il padre di Strindberg

Foyer
[img_assist|nid=3735|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PADOVA - Vi prego di recitare Il padre come non tragedia, non commedia, bensì una via di mezzo (August Strindberg). Il padre venne scritto da Strindberg nel gennaio-febbraio 1887. Nietzsche, in un carteggio con l’autore, scrisse di aver letto due volte il testo con profonda commozione e con eccezionale sorpresa e lo giudicò un capolavoro di dura psicologia. Lo stesso Strindberg parlava di un dramma scritto con l’ascia, non con la penna. Lo spettacolo, di scena al Verdi dal 20 al 25 febbraio, fa incontrare per la prima volta sulle scene Massimo Castri e Umberto Orsini. Per Massimo Castri, dopo molto Ibsen (Spettri, Hedda Gabler, John Gabriel Borkman, ecc…), è il primo confronto con un testo dell’altro grande autore teatrale scandinavo. La vicenda prende spunto da un banale dissenso coniugale: il capitano di cavalleria Adolf, uomo rigoroso e di coltivati interessi scientifici, viene a scontrarsi con la moglie Laura sull’educazione da dare alla figlia Berta. In tal modo vengono messi a nudo quelli che sono i nodi irrisolti di un rapporto fra i[img_assist|nid=3736|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=430] sessi, inaridito in regole che hanno reso i due coniugi estranei l’uno all’altro, rivali, nemici. Laura, decisa a imporre ad ogni costo la propria volontà, non esita ad instillare nell’animo del marito un dubbio atroce: quello della sua stessa paternità. Inizia così il lungo calvario mentale del protagonista che sprofonda in un angoscia devastante, prefigurando la crisi dell’istituto familiare nella società borghese. Il matrimonio, privato di qualsiasi alone religioso o di romantici rivestimenti, viene mostrato nella sua mesta e sgradevole nudità. Strindberg è il più importante scrittore svedese a cavallo del secolo e uno dei più grandi drammaturghi europei. Geniale e dispersivo, osservatore del reale e visionario, fa della contraddizione il suo segno distintivo. La sua opera è vastissima e comprende tutti i generi letterari: lirica, autobiografia, racconto, romanzo e teatro. L’irrequietezza, il continuo desiderio di andare oltre, nel tormentato bisogno di smascherare le miserie della società e della condizione umana, segnano a fondo l’opera di Strindberg, dandole un carattere fortemente innovativo e anticipatore. Stagione di Prosa 2006/2007 Dal 20 al 25 febbraio 2007 Da martedì a sabato gli spettacoli sono alle ore 20.45, la domenica alle ore 16 Teatro Verdi, Via dei Livello 32, PADOVA Il padre di August Strindberg con Umberto Orsini e Manuela Mandracchia e con Corinne Castelli, Roberto Valerio, Alarico Salaroli, Gianna Giachetti, Roberto Salemi Traduzione Luciano Codignola Regia Massimo Castri Scene e costumi Maurizio Balò Luci Gigi Saccomandi Suono Franco Visioli Aiuto regia Marco Plini Una produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione Nuova Scena - Arena del Sole - Teatro Stabile di Bologna Info: tel. 04987770111