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Camino: successo per la prima de L'abito da sposa

Sipario

[img_assist|nid=6696|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Camino al Tagliamento (PN) - Un vero successo. Così si può riassumere la prima de L’abito da sposa, il musical in due atti diretto da Francesca Scaini e messo in scena domenica pomeriggio (in replica la sera) nel teatro comunale di Camino al Tagliamento, che ha fatto registrare per le prime due esibizioni il sold out.Recita lo Zingarelli alla voce musical: Genere di spettacolo moderno, misto di balletti e di canzoni, con una tenue trama narrativa.

E L’abito da sposa non sovverte questa definizione, anzi. Ma fin qui non ci sarebbe nulla da meravigliarsi, se non fosse che per la riuscita dello spettacolo la collaborazione dei caminesi è stata di notevole importanza: dalla prestigiosa regista agli eclettici Bastiani – Fortezza, da buona parte degli attori della Compagnia dei Tartari a diversi musicisti dell’Ensemble dell’orchestra “I solisti in villa”. Si può quindi dire senza ombra di dubbio che questo spettacolo è Made in Camino.

Abbiamo fatto un musical totalmente normale – spiega Carlo Zorzini, co-autore – nel senso che abbiamo preso dal musical le caratteristiche di leggerezza e allegria. Con questi ingredienti abbiamo costruito uno spettacolo in cui si alternano ovviamente parti recitate e cantate.

 

La storia è quella della giovane Sara (Sara Bino) che si deve far confezionare l’abito da sposa dalla sarta (Paola Parato), in previsione del matrimonio con il tenerone (Gianluca Zocatelli). Il sesto senso e[img_assist|nid=6697|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=428] l’esperienza della sarta suggeriscono che le continue oscillazioni e indecisioni della sposina altro non fanno che mettere in evidenza la sua reale ostilità al matrimonio con il tenerone, a maggior ragione dopo che al paese ritorna Rudy (Arian Elzi), suo ex fidanzato. Insomma, sarebbe inopportuno svelare il seguito, nonché la fine del musical, ma di certo si può dire che alcune scene meritano veramente: dall’entrata in scena della bomba sexy (Sasha Zebrinski) che con la sua mimica ricorda la rossa Jessica Rabbit, a quella del tenerone generoso di ogni tipo di vezzeggiativo e di regalie a base di fiori. La sartina Paola Prato ricorda uno di quei personaggi usciti da un film di Disney, e la sua voce sembra confermarne l’impressione sia nel recitato che nel cantato.

Dotte le citazioni di Daniele (Daniele Locatelli), amico di Rudy, che recita la parte dell’uomo sottomesso, o per lo meno incapace di tener testa alla sua donna, qualsiasi essa sia. Autoritaria è appunto Claudia (Natascia Mulè), fidanzata di quest’ultimo, che non lascia trasparire nemmeno un minimo di tolleranza nei confronti del suo ragazzo, salvo perderlo, e doversi quindi riscattare.

Appropriate le scelte dei personaggi che sono state dettate da valutazioni ragionate, come ha spiegato Carlo Zorzini: Nel cast degli attori/cantanti abbiamo preferito inserire persone già esperte di palcoscenico, magari qualcuno che avesse avuto già esperienze di canto. Non professionisti in senso stretto, diciamo semi professionisti.

Puntuali ed empatiche le esecuzioni dei brani dell’Ensemble “I solisti in Villa”, diretti per l'occasione da Francesco Zorzini, composto da archi, ottoni, clarinetto, pianoforte e percussioni. Ben dieci gli elementi del coro che ha accompagnato i canti e cinque le ballerine che si sono anche cimentate in mannequin, indossando preziosi abiti da sposa.

Un anno il tempo necessario per la realizzazione del prodotto: dalla scrittura dei testi e delle musiche, al primo appuntamento con la regista all’incontro con i compaesani. A dicembre abbiamo iniziato con delle riunioni a Camino – racconta Carlo Zorzini - prima per proporre il progetto e poi per chiamare gente ad aiutarci: ciascuno con il suo ruolo, perché sono un’infinità le parti. Aldilà di coloro che compaiono in scena ci sono tutti coloro che lavorano dietro le quinte”. Di raro prestigio la regista di questo musical: il soprano Francesca Scaini, anche lei di Camino, e anche lei, nonostante gli impegni lavorativi di carattere internazionale, capace di investire il suo entusiasmo in questo progetto. Grazie alla sua personalità e alla sua esperienza - spiega Zorzini - siamo riusciti a mettere insiemi i vari pezzi di questo complesso spettacolo. Per Francesca è stata la prima esperienza di regia, come musical.

Dopo la prima, la produzione dello spettacolo diviene obiettivo primario, assieme alla realizzazione di nuovi progetti, uno dei quali prenderà il via già ad agosto: La finta semplice di Mozart, anch’esso prodotto a Camino. Sembra proprio che in questo fazzoletto di Friuli di 1700 abitanti, entusiasmo e idee non manchino, e queste per di più hanno l’appoggio della gente che con passione non manca di dare il proprio contributo alla nobile causa dell’arte.