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Claudio Magris

Idem Idee di futuro 2010- 2011

Giovedì 27 gennaio 2011, ore 21:00

Incontro con Claudio Magris dal titolo Ultimi e nuovi giorni dell'umanità

Introducono e dialogano:
Alcide Marchioro – presidente di IDEM
Mauro Fiorese - docente dell’Università di Verona
Accompagnamento musicale:
Federico Gianello – pianoforte
Glauco Bertagnin – violino
Lettura: Renato Perina - attore

In Kakania poteva capitare che un genio fosse scambiato per un babbeo, mai però, come succedeva altrove, un babbeo per un genio. Così Musil, sull’austera rispettabilità dell’imperialregia (KK) Austria felix, età Belle époque: tratto distintivo la genialità. All’Undicesima musa o in altro caffè potevi incontrare Freud e Klimt, Kraus con Schnitzler, Hofmannsthal, Loos e Schönberg, Mahler, Wittgenstein, Zweig, Roth, Schiele:
astri dominanti, culminanti epigoni e straordinari precursori. Un’atmosfera intellettuale fatta rivivere da uno dei più grandi interpreti e cantori della cultura mitteleuropea.

Tra i più acuti e penetranti critici e narratori a livello internazionale, saggista e romanziere, riesce a coniugare l’originalità delle intuizioni e delle analisi alle suggestioni e alle sfumature della lirica. Nato a Trieste, città di frontiera multiculturale, si afferma appena ventiquattrenne con Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna, viaggio innovativo tra i protagonisti di una cultura che vive la trasformazione epocale di una civiltà.
Da allora, in molteplici saggi ed elzeviri — soprattutto per il «Corriere della Sera» — analizza la letteratura, in particolar modo quella mitteleuropea, come profonda e poetica espressione della condizione umana contemporanea. Nell’84 esordisce nella narrativa con Illazioni su una sciabola, storia di umanità, guerra, sogni e patrie che lo consacra subito tra i grandi scrittori contemporanei. Due anni dopo dà alle stampe quello che è forse il suo capolavoro, Danubio, suggestivo diario sentimentale scritto in pomeriggi
trascorsi a un tavolino di un antico caffè triestino. «Fin da Eraclito, il fiume è per eccellenza la figura interrogativa dell’identità e il suo movimento. È una sfida alla fissità dell’identico, alle diversità che si dispiegano lungo il suo corso». Il libro ottiene un grande successo: tradotto in 17 lingue, vince numerosi premi, tra cui il Bagutta. Nel ‘97 vince con il romanzo Microcosmi il Premio Strega; nel 2004 gli viene attribuito il prestigioso Premio Principe de Asturias per la letteratura. Tra le pubblicazioni più recenti, il poema Alla cieca e il romanzo di formazione L’infinito viaggiare.

Scheda Evento

Location:
Aula Magna del Polo Zanotto dell'Università - VERONA