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Art

Stagione Teatrale 2012-2013 - Il Grande Teatro 2012 2013

Art
di Yasmina Reza
con Alessio Boni, Alessandro Haber e Gigio Alberti
traduzione di Alessandra Serra
Scene di Gianni Carluccio
Costumi di Nicoletta Ceccolini
luci di Marcello Iazzetti
Una produzione Nuovo Teatro in collaborazione con Gli Ipocriti

Padre iraniano, madre ungherese, Yasmina Reza (1959) ha acquisito fama internazionale lo scorso anno quando una delle sue pièce teatrali Il dio della carneficina (portata peraltro sui palcoscenici italiani da un interessante quartetto di attori come Silvio Orlando, Margherita Buy, Alessio Boni e Michela Cescon) è divenuta film grazie alla trasposizione, assai apprezzata da critica e pubblico, realizzata dal regista Roman Polanski con un cast stellare − Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz e John C. Reilly − che ha conquistato la Mostra del Cinema di Venezia 2011.

Dopo l’esordio teatrale come attrice, che l’ha vista cimentarsi sia con testi contemporanei che classici (da Molière a Marivaux), la drammaturga franco-iraniana, nata a Parigi, ha preferito dedicarsi alla scrittura per la quale ha mostrato subito singolare attitudine, visto che il suo primo lavoro Conversations après un enterrement datato 1983-84 le è valso il premio Molière come miglior autore. Con l’opera seconda, La traversée de l’hiver, ha ottenuto il “Molière” per il miglior spettacolo regionale. Da quel momento la sua attività di autrice non si è mai interrotta.

Art, scritto nel 1994 e tradotto in trenta lingue, è stato rappresentato nei teatri di tutto il mondo e ha vinto numerosissimi riconoscimenti. È curioso che a raccontare la natura maschile nelle varie sfumature e soprattutto l’amicizia che unisce tre uomini che si conoscono da sempre, sia una donna che comunque sembra muoversi con agio in questo universo descritto con accenti graffianti ed eleganti insieme allo scopo di capire se la solidarietà maschile che pare così inattaccabile, esista davvero.

Come si intuisce dal titolo, l’intreccio ruota attorno all’arte, a un dipinto, nello specifico. «All’origine di tutto − spiega il regista Giampiero Solari − c’è un quadro bianco, pagato molto. Scattano le reazioni degli amici di chi lo ha comprato...Si provoca violenza nelle reazioni. Il tutto accade, forse, inconsapevolmente, dentro il quadro bianco. Il paradosso del testo fa in modo che ci si rida sopra...L’apparente satira sull’arte contemporanea diventa la finestra per entrare in un meccanismo di rapporti sull’amicizia». Un legame, quest’ultimo, in grado di sopravvivere comunque?

Trama

Serge, Marc e Yvan sono amici di vecchia data; sono profondamente diversi tra loro così come differenti sono le loro professioni. Il primo è un medico dermatologo, il secondo un ingegnere, il terzo un cartolaio. Serge, che sta vivendo un momento particolarmente difficile in seguito al divorzio dalla moglie, dà il la alla vicenda. Amante dell’arte contemporanea, acquista per 200 mila euro un quadro astratto di grandi dimensioni, tutto bianco con striature bianche (opera autentica di Antrios) che evidentemente allude al famoso Quadrato bianco su fondo bianco di Malevic e agli Achromes di Manzoni.

L’acquisto scatena un aspro confronto tra i tre uomini che non si risparmiano critiche e accuse. La questione artistica e la discussione sul valore reale o presunto del quadro ben presto innescano un conflitto senza sosta; un conflitto che mette a nudo la natura reale di Serge, Marc e Yvan e arriva a mettere a repentaglio la loro amicizia.

Scheda Evento

Quando:
Dal 19 al 24 marzo 2013
Location:
Teatro Nuovo, Piazza Francesco Viviani, 10 - VERONA
Contatto:
Teatro Stabile di Verona
Tel.:
045 8006100