Stagione lirica 2011-2012
Don Pasquale
Dramma buffo in tre atti
di Giovanni Ruffini
musica di Gaetano Donizetti
con
Norina: Laura Giordano
Don Pasquale: Lorenzo Regazzo
Ernesto: Dionigi D’Ostuni
Dottor Malatesta: Roberto de Candia
Un Notaro: Gian Luca Tumino
Orchestra di Padova e del Veneto
maestro concertatore e direttore Sergio Alapont
regia di Italo Nunziata
scene e costumi Pasquale Grossi
disegno luci Patrick Latronica
Voxonus Choir
direttore del coro Alessandro Toffolo
Una coproduzione fra Fondazione Teatro Comunale di Ferrara e Teatri e Umanesimo Latino S.p.A.
allestimento Fondazione Teatro La Fenice di Venezia
Martedì 8, ore 17.00, Ridotto del Teatro: incontro con gli artisti
Il Don Pasquale è un dramma buffo ambientato a Roma agli inizi del XIX secolo. Fu composto in undici giorni e rappresentato per la prima volta al Théâtre des Italiens di Parigi il 3 gennaio 1843, quando Donizetti aveva 46 anni ed era dunque ad un punto di maturità della sua carriera artistica (aveva già scritto più di settanta opere). Il Don Pasquale è una commedia musicale borghese che inaugura il genere comico-sentimentale; non si tratta di tono larmoyant, bensì di una nuova vena patetica, affettuosa, nella quale il musicista avvolge le sue creature: “I personaggi hanno tutti una loro caratteristica individuazione melodica e ritmica, e nella fluidità dell’azione ciascuno serba la sua indipendenza, eppure tutti si fondono” (Sartori). Tipica del Don Pasquale è l'efficacia con cui il lirismo e la malinconia si contrappongono al sorriso malizioso o anche alla schietta risata: era istintivo in Donizetti innamorarsi di certi momenti lirici indipendentemente dal fatto scenico e ricavarne melodie struggenti.
Il librettista del Don Pasquale fu Giovanni Ruffini che, contrariato dalle numerose modifiche apportate al testo da Donizetti, si rifiutò di far figurare il proprio nome nel libretto, sul frontespizio del quale appare l’indicazione “Dramma buffo in tre atti di M. A.”, sigla che risponde a Michele Accursi, amico sia di Donizetti sia di Ruffini. Il libretto è caratterizzato da ritmo serrato e teatralità che lo rendono, operisticamente parlando, eccellente.