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Dopo la battaglia

Stagione Teatrale 2012-2013 - Interazioni

Dopo la battaglia
uno spettacolo di Pippo Delbono
con Dolly Albertin, Gianluca Ballaré, Bobò, Chris Clad, Pippo Delbono,
Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio,
Nelson Lariccia, Marigia Maggipinto, Julia Morawietz,
Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella
musiche originali di Alexander Balanescu
scene di Claude Santerre
costumi di Antonella Cannarozzi
luci Robert John Resteghini
Compagnia Pippo Delbono
Una produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro di Roma, Théâtre du Rond Point – Paris, Théâtre de la Place – Liège, Théâtre National de Bretagne – Rennes

Premio Ubu 2011 “miglior spettacolo”

Mi viene in mente una frase di Ingmar Bergman, una frase che mi piace molto, che diceva che il teatro è un incontro tra esseri umani diversi, e tutto il resto non conta. (Pippo Delbono)
 
Furioso  e  tenero,  spiazzante  e  visionario;  grido  di  verità  e  libertà,  vibrazione   sublime dell’arte  in  un  mondo  violento  che  ha  dimenticato  la  bellezza; mosaico  che  affascina  e ipnotizza  o,  al  contrario,  un  mondo  nel  quale  ci  si  sente  estranei,  dal  quale   fuggire. Senza mezzi  termini.  

Accolto da critiche straordinarie, Dopo la battaglia, ultimo feroce lavoro di  Pippo Delbono, come ha scritto Le Monde, oppone alla normalizzazione generale e all’alienazione robotizzata la bellezza libertaria di un teatro che offre, come un dono, allo spettatore un’umanità fragile e indissolubile -indissolubile perché fragile. Dopo la guerra (Guerra), dopo la rabbia (Rabbia) dopo l’urlo (Urlo) dopo la menzogna (La Menzogna) ecco dunque “dopo la battaglia”. Il titolo non sottolinea affatto una rinuncia: certamente mai come questa volta Pippo Delbono si è avventurato con tanta libertà nello spazio scenico: un viaggio nella follia e nella reclusione, un omaggio alla coreografa Pina Bausch e un canto funebre per un Italia serva e bordello, come già la definiva Dante.

Di fronte all’ultimo lavoro di Pippo Delbono ci ritroviamo come all’inizio di un viaggio visionario, sulla soglia di una sequenza di quadri, nel corpo di una drammaturgia che ci mostra, senza falsi pudori, la verità della follia. “Dopo la battaglia” è una composizione che spalanca le porte del nostro buio esistenziale, sfociando in flusso continuo, trapassandone lo spazio. Trovando il ritmo proprio della danza e della musica, cercando nelle parole e nei versi l’accordo di emozioni e linguaggi, trasfigurando il dolore del presente nella fede nel futuro. Gli attori della Compagnia Delbono irrompono continuamente nell’inatteso, in un mare in perenne metamorfosi, dove la salvezza possibile avviene dopo l’ineludibile naufragio. Accompagna questo viaggio una presenza nuova, la danzatrice Marigia Maggipinto, già storica componente della compagnia di Pina Bausch. Delbono fiancheggia e sospinge i suoi compagni sulla scena di uno spazio neutro, uno Spazio-mente grigio, crocevia del nostro immaginario, dove scorrono le figure del nostro mondo, dove vivono i vizi e le miserie di un popolo ingabbiato e cieco, le cui mosse si fanno automatiche.

La storia e la genesi della Compagnia Delbono nasce, vive e si trasforma nel segno di questa frase. Nel corso degli anni il suo percorso artistico si fa esperienza, esperienza di vita a partire dall’incontro, tra gli altri, con Bobò, conosciuto nell’ospedale psichiatrico di Aversa, avvilito da oltre 40 anni di degenza, e divenuto attore, come anche nell’incontro con Nelson, un ex senza tetto, da anni membro della compagnia. Nel segno di questo processo, di questo teatro, “Dopo la battaglia” si fa occasione di incontro e scambio con tre grandi artisti della scena che qui si uniscono alla creazione di Delbono. Ecco quindi Alexander Balanescu, musicista e violinista di fama internazionale, farsi autore e interprete delle musiche, così come il felice ritrovarsi con Marigia Maggipinto. Il dialogo con la danza intrapreso da Delbono lo conduce all’incontro con Marie-Agnès Gillot, étoile dell’Opéra di Parigi, lei stessa interprete delle coreografie della Bausch nel repertorio del suo corpo di ballo. Il gioco di questi incontri, i tratti comuni e le differenze, disegnano una trama che la scena fa viva.

Scheda Evento

Quando:
Lunedì 25 marzo 2013, ore 20:45
Location:
Teatro Comunale Giuseppe Verdi, viale Martelli 2 - PORDENONE
Contatto:
Biglietteria del Teatro
Tel.:
0434247624