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Ghostpoet

Bonawentura / Made in UK

Ghostpoet in concerto

Di Ghostpoet si parlerà... il suo album "Peanut Butter Blues & Melancholy Jam", uscito l'anno passato, ha lasciato senza dubbio il segno. Si può ben dire che è stato uno dei dischi del 2011, e assieme alla perla di James Blake, uno degli album più rappresentativi di questi primi anni post anni zero.
La voce di Ghostpoet è quella di un poeta stralunato, a tratti ubriaco, a tratti lucido e libero, altri imprigionato nelle sue stesse atmosfere notturne e lascive.
La composizione del suo nome d’arte ha condotto molti a pensare a Gil Scott-Heron e a candidarlo tra i suoi possibili eredi. Di certo, senza forzare i paragoni, Obaro Ejimiwe (questo il vero nome) ha uno stile che lo piazza di fianco ad artisti come Mike Ladd e Saul Williams. Fatto sta che lui fa parte di un’altra generazione ancora e poi vive a Londra, immerso nel fermento di ritmi, MC, etichette, radio, club e negozi, negli ultimi anni irrequieto come in poche altre epoche.
Atmosfere fumose, nebbiose, tappeti elettronici, dubstep con reminiscenze "grime" e bagliori dell’hip hop più ispirato. Ma è qualcosa di ancora diverso dalla somma delle parti. Basta ascoltare il singolone "Cash and carry me home" per capire che suona qualcosa di diverso, di insperatamente nuovo.
Ecco, per gli amanti dell’hip hop sperimentale, quello di certe produzioni Warp e Ninja Tune, potrebbe rappresentare un nuovo squarcio in cui tuffarsi a capo chino.
Un genere a parte, una musica con un groove irresistibilmente soul pur provenendo dalla scena UK bass. La dopata "Run Run Run" e la notturna "Gaaasp" sono affreschi nuovi di situazioni urbane moderne, capaci di unire Londra, Berlino, Williamsburg e Bristol in un solo, profondissimo battito. Musica nuova, speriamo segni l’inizio di un trend. Le immagini evocate da Ghostpoet ricordano quelle, immobili e spiazzanti, di un film di Jim Jarmusch girato in esterni/interni british e uggiosi. E se manterrà queste premesse (e promesse) avremo molto di che deliziarci anche in futuro.
"...Peanut Butter Blues & Melancholy Jam’ is one of the freshest sounding debuts since Tricky’s ‘Maxinquaye’ - it’s as beautifully complex as it is subtle and will command your attention again and again and again...."

Scheda Evento

Quando:
Venerdì 23 marzo 2012, ore 21:30
Location:
Teatro Miela, Piazza Duca degli Abruzzi, 3 - TRIESTE