Paola Compri, artista autodidatta veronese, si presenta al panorama artistico contemporaneo con l’immediatezza di un linguaggio ed una forma molto determinati: una matrice, una cellula che attraverso le sue mani moltiplica inesorabilmente con minime varianti delle dimensioni e del colore.
Con questi elementi, volutamente creati da ritagli di pelle, l’artista crea “catene genetiche” che prendono voce ed estendono il racconto del concetto di femminilità nel momento che vengono a contatto con il corpo e lo circondano. Elementi ripetuti, sovrapposti in un ritmo casuale, come il comporsi di una catena del DNA . Elementi recuperati e reimmessi in un ciclo di significazione, di senso di vita.
Elementi legati tra loro da ritmi di colori consoni attraverso giochi di tono e contrasti; ritmi interrotti da pause sempre differenti, da elementi trovati, semipreziosi, decorativi. Opere che nel loro meccanico movimento, possono ricordare i fiori di Balla, le scenografie di Depero e si inseriscono astrattamente in un genere di arte Pop. Poeticamente il lavoro di Paola Compri richiama l’incanto di una femminilità delicata e paziente nel velare la tristezza e l’austerità di un periodo di crisi.
Il titolo “Afiordipelle”contiene i messaggi di tutte le opere: a livello epidermico richiama la delicatezza dello sfioramento tipico di una carezza data e percepita, evocando a livello olfattivo il profumo piacevole del fiore capace di stimolare ricordi e forti sensazioni.