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In Friuli Venezia Giulia la prima cattura in Italia di una lince eurasiatica

Ecofauna

UDINE - Un risultato eccezionale: la lince risulta essere molto rara sull'arco alpino e appartiene ad una specie che si colloca al vertice della piramide alimentare. La presenza di un predatore come la lince su un territorio è quindi indicatrice di un ambiente integro e di particolare valore naturalistico ed ecologico, nonché di una gestione della fauna selvatica corretta e sostenibile. La nostra regione si conferma quindi come un piccolo territorio ricchissimo di particolarità faunistiche, un vero e proprio patrimonio ambientale collettivo  che cercheremo di continuare a preservare intatto e a fare conoscere.

 

Questo il commento di Enzo Marsilio, l'assessore regionale alle Risorse Forestali, presentando mercoledì 14 marzo alla stampa dati e filmati della prima cattura in Italia di un raro esemplare di lince eurasiatica, straordinario risultato del programma di studio della fauna selvatica del Friuli Venezia Giulia, portato a termine dai ricercatori del dipartimento di Scienze animali dell'Università di Udine.

All'incontro hanno partecipato anche il prof. Piero Susmel, coordinatore del dipartimento di Scienze animali dell'Ateneo friulano, e il responsabile del progetto, Stefano Filacorda, che così ha commentato l'esito positivo della ricerca: Grazie a particolari trappole appositamente progettate, la lince, un maschio adulto di oltre 20 chilogrammi in ottime condizioni corporee e proveniente dalla Slovenia, è stata catturata, narcotizzata e munita di radio collare per controllare tramite Gps i suoi movimenti e la sua biologia.

Si tratta di un evento che mai prima era stato raggiunto nel nostro Paese e che è stato reso possibile nell'ambito del progetto di cooperazione transnazionale Interreg III A Italia-Slovenia, coordinato dalla direzione centrale Risorse Agricole e Forestali della Regione.

La cattura è il frutto di circa tre anni di monitoraggi, realizzati dai ricercatori in collaborazione con il Corpo forestale regionale e con i servizi di vigilanza provinciali, anche grazie alle ricerche effettuate presso il Parco zoo Punta Verde di Lignano, il Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona) e il Parco naturale delle Prealpi Giulie.

Come primo risultato concreto di questa sinergia, nel corso dell'incontro è stato confermato da parte del prof. Susmel l'avvio per il prossimo anno di un master per la gestione faunistica, cofinanziato da Regione e Università di Udine, che si svilupperà per le attività 'sul campo' al Cesfam, il Centro servizi per le foreste e le attività della montagna di Paluzza, e nelle proprietà faunistiche regionali.