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I nuovi Verdena, sold out al New Age

@live!

[img_assist|nid=4461|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Roncade (TV) - New Age gremito come per le grandi occasioni ieri sera, la serata si preannunciava ghiotta e così è stata. Il ritorno dei Verdena per la prima tappa in Triveneto ha registrato un tutto esaurito come da previsione. Il gruppo dopo tre anni di assenza è tornato alla ribalta con un nuovo album, a giorni nei negozi, e con un tour che toccherà i principali club italiani.

La promozione al nuovo cd porta il trio ad alternare pezzi nuovi con i grandi classici amati dal pubblico. L’accoglienza del New Age è stata positiva e sembra che le nuove sonorità siano state approvate. Infatti, il pubblico, composto in prevalenza da giovani, ha accompagnato la performance del gruppo con grande trasporto e ha dimostrato di sapersi adattare anche a questi “nuovi” Verdena. Un’ora e mezza fatta di chitarre graffianti e sporche accompagnate da un cantato grattato e a volte sensuale, che fa esplodere il coro della platea.

 

Si sa, come ho già detto più volte, sentire del sano rock uscire da un gruppo italiano è sempre una boccata d’aria fresca nel triste panorama della canzone nostrana. I Verdena hanno sempre saputo coinvolgere e accattivato i fans fin dagli esordi, regalando musica di qualità allo stato puro. Sono uno dei pochi gruppi italiani, conosciuti al grande pubblico insieme, a Marlene Kuntz, Afterhours e Linea 77 che a parer mio possono competere con il rock internazionale. Sperimentare ma allo stesso tempo mantenere un suono preciso negli anni, sono le caratteristiche che fanno dei Verdena uno dei gruppi più amato in Italia. Chi li ha sostenuti da giovani, continua a farlo senza restare mai deluso nella loro maturazione artistica.

 

Il concerto di ieri sera ha fatto conoscere in anteprima i[img_assist|nid=4409|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=422] nuovi pezzi incisi dal gruppo, rivelando la nuova svolta sonora intrapresa, fatta di rimandi a gruppi come i Queens of the Stone age e a qualcosa che ricordava il metal più melodico. Una batteria sempre presente e accattivante ha accompagnato le nuove Il caos, Isacco, Sotto prescrizione e ha infuocato un repertorio sempreverde. Sono mancate alcune hit come Valvonauta, Viba e Phantastica, ma il pubblico ha potuto intonare Ovunque, Spaceman, Luna, Dentro Sharon e Ultranoia infarcite dalla nuova linea musicale. I testi sono come da manuale, banalmente belli a volte ermetici e un po’ paranoici e si sposano perfettamente con le note sparate dalle casse a volumi alti. La presenza scenica del gruppo è quasi nulla, perché e la musica che conta, gli occhi sono sempre bassi e raramente incontrano i volti dei fans eccitati. E’ una musica “sana”, giovane e adrenalinica e l’eco della sua presenza si sente anche a concerto ultimato. Da apprezzare il fatto che, come per il precedente Il suicidio del samurai, i pezzi del nuovo album non sono così immediati e ad un primo impatto, come quello di ieri sera, non rivelano tutte le loro particolarità sonore. Non resta che aspettare l’uscita del nuovo cd, e rivederci tutti ad Aprile al Deposito giordani di Pordenone per risentire del sano Rock!  Voto, per adesso, 7+!