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La casa del futuro tra ecologia e design

BioEcoLogici
[img_assist|nid=11402|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]UDINE - Bioedilizia, case ecologiche, costruzioni a basso impatto ambientale. Le definizioni per l’architettura sostenibile sono numerose e cercano di sintetizzare, in una stringata definizione, una concezione ampia e innovativa che riguarda le case del futuro. Definire cosa sia esattamente ecocompatibile non è cosa né facile né scontata.

Ci si chiede se sia più ecologico un prodotto di sintesi ma che consente rilevanti risparmi in termini di energia o se si deve preferire un prodotto di origine vegetale, più costoso in termini di cure, spazio occupato, trasporti e manutenzione, naturalmente più vulnerabile e meno duraturo. Alberto Pratelli, professore di Composizione architettonica e urbana dell’Università di Udine e presidente dell’Associazione per il Disegno Industriale (L'ADI riunisce dal 1956 progettisti, imprese, ricercatori, insegnanti, critici, giornalisti intorno ai temi del design: progetto, consumo, riciclo, formazione. Il suo scopo è promuovere e contribuire ad attuare, senza fini di lucro, le condizioni più appropriate per la progettazione di beni e servizi, ndr.) del Friuli Venezia Giulia, si occupa da anni di architettura e design.

Connessomagazine.it: - La bioedilizia implica un ritorno ai materiali del passato?

Alberto Pratelli: - La riscoperta di alcuni materiali esiste ma il grande passo avanti è costituito, soprattutto, nel loro nuovo utilizzo. Tra quelli antichi che trovano uno spazio sempre più ampio c’è il bambù, duttile, resistente e dalle molteplici applicazioni. Purtroppo, per l’Europa, incidono i costi di importazione”.

Connessomagazine.it: - Qual è la sua definizione di design?

Alberto Pratelli: - Rispecchia il concetto di ‘buona qualità’, di stile e durevole nel tempo. Non, come spesso si intende oggi: di moda, di grande effetto e rapido consumo. L’architettura crea gli spazi e il design concretizza il rapporto dell’uomo con gli oggetti.

Connessomagazine.it: - Che caratteristiche deve avere una casa per essere definita ecologica?

Alberto Pratelli: - Esistono dei parametri oggetto di studio. Comunque deve rispondere ad alcune caratteristiche quali il risparmio energetico, la durata nel tempo, la facile manutenzione, basso consumo nella produzione dei materiali impiegati, buon isolamento. Poi esiste il parametro estetico che completa una casa naturale.

Connessomagazine.it: - Bioarchitettura, nuova frontiera dell’edificazione?

Alberto Pratelli: - Direi che oggi è una necessità. Il risparmio energetico è un problema che siamo costretti a fronteggiare e che diventerà sempre più grave. Avendo varie soluzioni a disposizione, è giusto applicarle. Non[img_assist|nid=11403|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=383] si tratta di scoperte recenti, anzi, ma probabilmente dei passati condizionamenti, problemi di stoccaggio energetico e regolamenti non adatti non permettevano lo sviluppo del settore. L’architettura sostenibile trova soluzioni anche nei condomini e nelle strutture complesse e questo è un ulteriore vantaggio per la comunità.

Connessomagazine.it: - Quali i lati positivi di queste case ecocompatibili?

Alberto Pratelli: - I benefici sono numerosi. Si tratta di costruzioni che, oltre al risparmio su vari fronti, permettono un ritrovato contatto con l’ambiente circostante. Basti pensare alle pareti che possono diventare ‘trasparenti’ grazie all’uso di speciali vetrate isolanti e, al contempo, capaci di creare un filo diretto con l’esterno.

Connessomagazine.it: - Quali i costi rispetto alle case tradizionali?

Alberto Pratelli: - Hanno una maggiorazione di circa il 15%. Costo che viene ammortizzato e abbattuto nel risparmio a lungo termine di riscaldamento, energia, eccetera.

Connessomagazine.it: - Come si concilia il design, il senso dell’armonia e del bello con questa nuova concezione di edificazione?

Alberto Pratelli: - Si fondono grazie alla qualità, nel senso ampio del termine.

Connessomagazine.it: - Se si costruisse una città totalmente ecologica come cambierebbe l’impatto urbano?

Alberto Pratelli: - Avremmo una città completamente diversa. Dalle luci emesse alla qualità dell’aria dentro casa. I tetti fotovoltaici, un nuovo concetto di spazio e relazione con l’esterno. Cambierebbe di certo l’immagine urbana ma non il rapporto dell’uomo con la città, per questo serve l’intervento delle istituzioni nell’ambito del traffico, gestione delle risorse, eccetera.

Connessomagazine.it: - Quali le nazioni più all’avanguardia nel settore?

Alberto Pratelli: - I paesi del nord Europa utilizzano l’energia del sole molto più di noi e sono più avanzati rispetto all’Italia nell’applicazione dell’architettura sostenibile. In Friuli però si sta recuperando perché l’interesse è sempre più forte e anche le normative in vigore vengono incontro alle nuove esigenze.

[img_assist|nid=11404|title=|desc=|link=none|align=left|width=640|height=406]Connessomagazine.it: - Qual è l’atteggiamento degli esperti nei confronti di questo nuovo modo di edificare?

Alberto Pratelli: - Come negli altri settori c’è chi progetta perché sa che la sua idea trova riscontro e piace; e chi, invece, focalizza sull’utilità. Credo sia necessario ricreare una coscienza e dare un’etica diversa al design.

Connessomagazine.it: - Quali i cambiamenti ‘ecologici’ e di design degli oggetti dentro casa?

Alberto Pratelli: - Negli oggetti e negli arredi le modificazioni sono più immediate e veloci, quindi anche più fruibili. Dentro le pareti domestiche l’eco-compatibilità e il design si inseriscono vigorosamente nella quotidianità.