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Luca Massimo Barbero curerà la mostra antologica dedicata a Carlo Ciussi a Casa Cavazzini di Udine

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UDINE - Sarà Luca Massimo Barbero, direttore del MACRO di Roma, curatore associato della collezione Peggy Guggenheim di Venezia e già presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa, a curare la grande mostra antologica che il Comune di Udine dedicherà nella primavera prossima a Carlo Ciussi.

Uno tra i più brillanti critici d’arte italiani, su proposta del maestro friulano, infatti, collaborerà con i Civici musei del capoluogo friulano per questa importante iniziativa a Casa Colombatti Cavazzini, prossima sede della Galleria d’Arte Moderna.

Alla soddisfazione di inaugurare il prestigioso spazio di Casa Cavazzini con una mostra restrospettiva dedicata a uno dei nostri più illustri maestri – commenta soddisfatto l’assessore comunale alla Cultura, Luigi Reitani –, si unisce il piacere di collaborare con un critico prestigioso e insigne quale luca Massimo Barbero. Una presenza che onora tutta la città di Udine – prosegue – e che rappresenta un valore aggiunto per l’esposizione. Spero vivamente – conclude l’assessore – si tratti dell’inizio di una futura e proficua collaborazione tra il critico e il Comune anche per altre occasioni.
Era da molto tempo che anche Udine, la città natale di Ciussi, non dedicava una mostra al pittore friulano. Una mancanza che ora l’assessorato alla Cultura vuole colmare con un’antologica che aprirà ufficialmente anche il nuovo gioiello museale di Casa Cavazzini.
Nato a Udine nel 1930, Ciussi alterna al lavoro nella tipografia del padre le prime esperienze artistiche nell’atelier di Fred Pittino. I primi esperimenti artistici sono di matrice cubista ed espressionista. Nel 1960 alcune nature morte rappresentano una svolta nel suo lavoro, gradualmente traghettato dalla figurazione all'astrazione. Nei primi anni Sessanta frequenta assiduamente il critico Giuseppe Marchiori e Afro; è influenzato dalla pittura di quest'ultimo per poi prenderne le distanze. Proprio su invito di Afro espone alla Biennale di Venezia del 1964 e da allora inizia un excursus artistico che lo porta ad esporre in molte città italiane e straniere avendo come base operativa lo studio di Milano, sua città adottiva fin dalla metà degli anni ’60.