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Diego Matheuz dirige alla Fenice musiche di Webern, Brahms e Beethoven

Classica

VENEZIA - Sabato 5  e domenica 6 maggio 2012  il ventisettenne maestro venezuelano Diego Matheuz, dal luglio 2011 direttore principale del Teatro La Fenice, dirigerà al Teatro La Fenice il dodicesimo concerto della Stagione sinfonica 2011-2012.

Il programma si aprirà con le Variazioni per orchestra op. 30 di Anton Webern (1941), apice dell’ultima fase creativa weberniana, seguite dal Doppio concerto per violino, violoncello e orchestra in la minore op. 102 di Johannes Brahms (1887), ultimo lavoro sinfonico dell’autore, affidato al violino di Roberto Baraldi e al violoncello di Emanuele Silvestri, entrambi prime parti dell’Orchestra della Fenice. La seconda parte del concerto sarà interamente dedicata alla Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven, settimo appuntamento con il ciclo integrale delle nove sinfonie beethoveniane.

Uno dei migliori giovani talenti del panorama internazionale, conteso dalle principali orchestre europee e internazionali con le quali sta debuttando a ritmo intensissimo, Diego Matheuz è apparso per la prima volta alla Fenice nell’ottobre 2010 con Rigoletto, e dopo un apprezzatissimo concerto nell’aprile 2011 è stato nominato in luglio direttore principale del Teatro La Fenice, succedendo a Eliahu Inbal e a Marcello Viotti. In ottobre ha diretto un concerto dell’Orchestra Filarmonica della Fenice e il 1° gennaio 2012 il Concerto di Capodanno in diretta Rai Uno. Nel settembre 2012 dirigerà La traviata e nuovamente Rigoletto, e nella stagione 2012-2013 tre concerti sinfonici, La bohème e Carmen.

Ultima opera orchestrale di Webern, composta tra il 1940 e il 1941, le Variazioni op. 30 rappresentano il suo capolavoro – rigorosamente dodecafonico –, apice dell’ultima fase creativa. Webern le definiva un lavoro «molto variegato, ma sulla base di una rigorosa coerenza». La tecnica dodecafonica è infatti applicata secondo una preorganizzazione di tutta la sintassi musicale in cui la serie non costituisce solo la base per sequenzemotiviche e combinazioni polifoniche, ma riguarda ogni parametro: il rapporto tra suono e silenzio, la dinamica, il timbro, il ritmo, l’agogica. Dalla ripetizione di una «figura primordiale», una serie dodecafonica organizzata in tre cellule consecutive di quattro note ciascuna legate da precise relazioni di simmetria interna, si genera dapprima un tema, quindi una sequenza di sei variazioni del tema, che si rivelano però poco a poco strutturate nella forma di un’ouverture classica, con introduzione, tema, ponte, secondo tema, sviluppo, ripresa, coda. Siamo al culmine della serialità weberniana, in cui una programmazione ultrastrutturata concentra sempre di più l’attenzione sul singolo suono creando una nuova concezione del tempo, in cui la brevità della durata complessiva si associa alla densità e contrazione dei significati musicali.

Scritto nel 1887, il Doppio concerto nacque dalle frequenti richieste del violoncellista e amico Robert Hausmann, membro del quartetto Joachim, di comporre per lui un concerto. La richiesta cadeva però in un momento biografico particolarmente delicato, nel quale Brahms aveva bisogno di ristabilire i rapporti momentaneamente incrinati con l’amico violinista Joseph Joachim: nacque così il Concerto per violino e violoncello op. 102, definito da Clara Wieck un’opera di riconciliazione. Joachim partecipò attivamente alla revisione della parte solistica, e fu con Hausmann il primo esecutore a Colonia, il 18 ottobre 1887. Composto due anni dopo l’ultima sinfonia, la Quarta, e un anno dopo l’ultimo Trio per pianoforte, violino e violoncello, l’op. 101, il Doppio concerto op. 102 costituisce un punto fermo nell’arco creativo di Brahms poiché chiude e suggella la produzione concertistica e sinfonica e prelude alle ultime pagine cameristiche. Vi si manifesta la particolarissima capacità di Brahms di portare la musica da camera dentro la struttura del concerto: l’appartenenza del dialogo solistico a un disegno sia sinfonico che cameristico evita ogni sterile virtuosismo da concerto di bravura, piegando piuttosto le innegabili difficoltà tecniche alla tensione emotiva e a una volontà espressiva di grande lirismo.

Dedicata al conte Moritz von Fries, la Settima Sinfonia op. 92 fu portata a termine da Beethoven contemporaneamente all’Ottava op. 93, tra l’autunno 1811 e il giugno 1812, in un periodo di assestamento esistenziale: accettata l’idea della sordità, il musicista vedeva anche sfumare la propria aspirazione a una vita sentimentale serena e soddisfacente, mentre i difficili rapporti familiari avrebbero portato poco dopo a un’aspra contesa per la tutela del nipote Karl. La stelladeclinante di Napoleone coinvolgeva anche Beethoven, autore di un brano d’occasione, La vittoria di Wellington, in cui si celebravano le gesta del generale inglese futuro trionfatore di Waterloo. Assieme a quest’ultima composizione fu appunto presentata la Settima, nel corso di un trionfale concerto a beneficio dei soldati austriaci e bavaresi feriti nella battaglia di Hanau che si tennepresso l’Università di Vienna l’8 dicembre 1813. Definita da Wagner apoteosi della danza» e da Paul Bekker «una specie di sublimazione ideale dell’antica suite di danze, la Settima segna il superamento di quell’eroismo assetato di contrasti che aveva caratterizzato i lavori precedenti.

Direttore principale del Teatro La Fenice dal luglio 2011, Diego Matheuz è uno dei frutti migliori del SistemaNacional de Orquestas Juveniles e Infantiles de Venezuela fondato nel 1975 da José Antonio Abreu. Nato nel 1984, ha iniziato lo studio del violino a Barquisimeto, sua città natale, proseguendolo poi a Caracas. Il suo debuttointernazionale come direttore è avvenuto nel marzo 2008 al Festival Casals di Puerto Rico con l’Orquesta Sinfónica de la Juventud Venezolana Simón Bolívar. Nell’ottobre dello stesso anno ha debuttato in Italia sul podio dell’Orchestra Mozart di Claudio Abbado, di cui nel 2009 è stato nominato direttore ospiteprincipale. Nel settembre 2009 ha sostituito Antonio Pappano nelle tournée a Milano, Torino e Lucerna dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Prosegue tuttora una stretta collaborazione con queste due orchestre, con cui si esibisce regolarmente a Roma, Bologna, Ferrara e in varie sale italiane. Ha inoltre debuttato con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, con il Maggio Musicale Fiorentino, con l’Orchestra Filarmonica della Scala e con l’Orchestra Verdi di Milano per il concerto conclusivo del Festival di Spoleto 2010. Nell’ottobre 2010 ha debuttato sulla scena lirica con Rigoletto al Teatro La Fenice diVenezia, ripreso a Venezia e Reggio Emilia nella primavera 2011, e nel luglio dello stesso anno è stato nominato direttore principale del teatro veneziano. Oltre che in Italia, svolge un’intensa carriera all’estero. Nella stagione 2010-2011 si è esibito a Londra con la Royal Philharmonic Orchestra, a Berlino in tournée con l’Orchestra Filarmonica della Scala, e poi con la hr-Sinfonieorchester di Francoforte, la Kungliga Filharmonikerna di Stoccolma, la Israel Philharmonic e la Mahler Chamber Orchestra. Nell’estate 2011 ha diretto la Saito Kinen Orchestra di Seiji Ozawa in Giappone e in tournée in Cina. Ha iniziato la stagione 2011-2012 con i debutti a Londra con la Philharmonia Orchestra, adAmsterdam con l’Orchestra Filarmonica della Radio Olandese, a Parigi con l’Orchestre Philharmonique de Radio France, in Australia con la Melbourne Symphony Orchestra e ad Amburgo con i Philharmoniker Hamburg, oltre che conconcerti a Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Ottawa, Francoforte, Bilbao, con una tournée italiana dell’Orquesta Sinfónica Simón Bolivar e con il Concerto di Capodanno al Teatro La Fenice.

Stagione Sinfonica 2011-2012

Sabato 5 maggio 2012, ore 20.00 e domenica 6 maggio 2012, ore 17.00

Teatro La Fenice, Campo San Fantin, San Marco 1965 - VENEZIA

L'Orchestra Teatro La Fenice

Direttore Diego Matheuz

Roberto Baraldi, violino

Emanuele Silvestri, violoncello

esegue

Anton Webern, Variazioni per orchestra op. 30

Johannes Brahms , Doppio concerto per violino, violoncello e orchestra in la minore op. 102

Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92

Info: 041786511

Call center 0412424

www.teatrolafenice.it