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Sequence 1, pittura e scultura nella collezione François Pinault a Palazzo Grassi

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[img_assist|nid=6007|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]VENEZIA - Gli artisti selezionati per Sequence 1 sono tutti risoluti produttori. Se la tecnica dell’arte contemporanea è stata influenzata in modo irreversibile dalla duplice eredità del ready-made duchampiano e dell’insistenza minimalista sulla fabbricazione industriale, le opere della mostra mettono in luce la presenza della ‘mano’ dell’artista presentando una gamma eterogenea di artisti che si basano ancora su varie espressioni di craft art ampliando il campo tradizionale della pittura e della scultura con nuove interpretazioni originali e invenzioni (Alison M. Gingeras). Domenica 5 maggio 2007 Palazzo Grassi inaugurerà una nuova mostra intitolata Sequence 1. Pittura e Scultura nella collezione François Pinault. Come il titolo suggerisce, la mostra è la prima esposizione di una sequenza dedicata ai segni distintivi e ai punti di forza della collezione di arte contemporanea di François Pinault. A cura di Alison M. Gingeras, Sequence 1 presenta le opere di sedici artisti selezionate nell’ambito della collezione François Pinault, proponendo lavori in cui viene messo in luce il principio di artigianalità nell’arte contemporanea, attraverso tutti i tradizionali generi creativi. A partire da questa primavera, le mostre Sequence saranno infatti appuntamenti regolari del calendario di Palazzo Grassi e daranno testimonianza della passione e del profondo impegno di François Pinault collezionista nei confronti degli artisti contemporanei. Gli importanti insiemi monografici che caratterizzano la collezione Pinault saranno il cuore delle diverse esposizioni. Sequence 1 Internazionali e appartenenti a diverse generazioni, gli artisti in mostra sono tutti veri e propri creatori di opere d’arte, il cui talento si esprime in larga misura in pittura o in scultura. Sfuggendo all’approccio tematico o narrativo, Sequence 1 ci ricorda che gli artisti contemporanei non hanno mai abbandonato queste discipline apparentemente “tradizionali”, scegliendo invece di modificarle con costanti revisioni concettuali e tecniche in continua evoluzione. Pittura I pittori inclusi in Sequence 1 evidenziano molteplici approcci diversi, che spaziano liberamente dal “tradizionale” olio e/o acrilico su tela a revisioni sperimentali del “pittorico”. In rappresentanza dello schieramento “tradizionale”, varie gallerie saranno dedicate a opere emblematiche di Martial[img_assist|nid=6008|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=424] Raysse, Laura Owens, Marlene Dumas, Takashi Murakami, e Richard Prince. Nonostante le tecniche più “convenzionali”, ciascuno di questi artisti rivisita con un’autoriflessione varie pietre di paragone della storia della pittura illustrando l’enorme ricchezza di possibilità tuttora offerta dalla raffigurazione pittorica. Sul versante sperimentale, artisti come Rudolf Stingel esplorano “l’idea” della pittura attraverso una sintesi di installazione ambientale, process art, e “dipinti”convenzionali. Una generazione più giovane di artisti, qui rappresentati da Kristin Baker e Roberto Cuoghi, adottano tecniche decisamente poco ortodosse e un uso innovativo dei materiali per creare “opere pittoriche” in bilico tra astrazione e figurazione. Infine, Urs Fischer e Anselm Reyle, più conosciuti per le loro opere scultoree, utilizzano nei loro “dipinti” una gamma di metodi di collage e assemblaggio tridimensionale esplorando ulteriormente le preoccupazioni formali e concettuali che sono il tema centrale del loro lavoro bi e tridimensionale. Scultura Come per la selezione di dipinti, Sequence 1 metterà in luce gli approcci polivalenti alla scultura contemporanea contemplati dalla Collezione François Pinault. Gli assemblaggi di oggetti di scarto di David Hammons trascendono i confini stabiliti dalla storia dell’arte, e coniugano riferimenti sociologici e una visione poetica della vita urbana con il retaggio del dadaismo, dell’Arte Povera e della Pop Art. Analogamente, si potrebbe usare l’etichetta “Pop Povera” per descrivere le opere basate su oggetti di Urs Fischer, che fonde materiali umili, fatti a mano, oggetti trovati, e una sapiente padronanza della dimensione per produrre sensazionali sculture come la monumentale Jet Set Lady, 2000–5, che [img_assist|nid=6009|title=|desc=|link=none|align=left|width=495|height=640]dominerà l’atrio di Palazzo Grassi. Artisti come Mike Kelley e Robert Gober usano banali oggetti della vita quotidiana —trovati o fabbricati con cura — per sondare le profondità del nostro inconscio collettivo, oltre che la loro psiche personale. Sebbene meticolosamente fatte a mano, le sculture di Gober sono realizzate in modo da sembrare più “reali” possibile; l’insistenza sulla riproduzione di oggetti collegati al suo passato intensifica la carica emozionale e psichica delle sue sculture e delle sue ossessive installazioni ambientali. Come Gober, Kelley si serve di oggetti per raccontare una storia, anche se spesso estende le sue intense opere scultoree nel regno della performance, come nel suo capolavoro Extracurricular Activity Projective Reconstruction #1 (Domestic Scene), 2000. Nel lavoro di Franz West e Anselm Reyle, si scorge l’eredità scultorea del formalismo europeo e del primo modernismo. West, uno degli artisti più anziani della mostra, si avvicina alla scultura in reazione all’azionismo viennese e all’astrazione europea del dopoguerra. Le sue caratteristiche sculture in papier-mâché, collocate su basi, piedestalli, o tavoli, coniugano forme antropomorfiche tridimensionali e colorata pittura astratta gestuale. Oltre che per queste “autonome” sculture, West è famoso per i suoi pezzi di arredamento, destinati a offrire al pubblico uno spazio in cui sedersi, contemplare, o semplicemente oziare. Debitore a West, nonché a un eclettico ordine di astrazionisti del ventesimo secolo come Blinky Palermo, Ellsworth Kelly, Richard Tuttle e Otto Freundlich, Anselm Reyle cerca di resuscitare un intero repertorio di stili associati al primo modernismo. Che usi campi monocromatici di colore, sgocciolature gestuali, bronzo colorato intensamente laccato, tubi al neon, o pigmenti fluorescenti, le sue sculture e i sui dipinti futuristici, post-punk, raccolgono senza vergogna l’eredità del formalismo. Sequence 1 presenterà una sintetica rassegna del variegato lavoro artistico di Reyle. [img_assist|nid=6010|title=|desc=|link=none|align=right|width=479|height=640]Dal 5 maggio all'11 novembre 2007 Palazzo Grassi, Campo San Samuele 3231 - VENEZIA Sequence 1. Pittura e Scultura nella collezione François Pinault Artisti: Kristin Baker, Roberto Cuoghi, Marlene Dumas, Urs Fischer, Otto Freundlich, Robert Gober, David Hammons, Mike Kelley, Ellsworth Kelly, Louise Lawler, Takashi Murakami, Laura Owens, Blinky Palermo, Richard Prince, Martial Raysse, Anselm Reyle, Rudolf Stingel, Richard Tuttle, Franz West A cura di Alison M. Gingeras Vernissage: 5 maggio 2007. su invito Orario: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 19.00 Biglietti: 10 euro; ridotto 6 euro Info: tel. 0415231680 www.palazzograssi.it Nelle foto: Takashi Murakami727-272, 2006© 2006 Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. All Rights reserved Urs FischerOffice Theme/Addiction/Mhh Camera, 2006 Wood, aludibond, primer, oilpaint, acrylics, paper cement, cardboard, epoxy polymer, varnish, epson ultrachrome inkjet print on canvas and somerset velvet fine art paper, 245.3 x 183 cm © 2006 Urs Fischer Subodh GuptaVery Hungry God, 2006 Structure en acier inoxydable recouvert d’utensiles de cuisine en acier inox poli brilliantEnviron 3.000 ustensiles, 14 éléments de dimensions diverses, 2 tubes en acier inox de 63 cm de diameter et de 2m60 © 2006 Subodh Gupta