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TAV o non TAV, questo è il problema

Europe Express

[img_assist|nid=4399|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Cervigano del Friuli (UD) - Se c’è un comune denominatore che caratterizza le vicende dell’Alta Velocità italiana, questo è l’assenza della verità. Con questa lapidaria affermazione inizia il volantino distribuito ai convenuti alla conferenza cervignanese sulla TAV di venerdì 23 febbraio, un summit che ha visto una buona partecipazione della cittadinanza che ha affollato il Teatro Pasolini, e quasi per contrappasso una assai scarsa presenza, come largamente prevedibile, di personaggi delle istituzioni, nonostante gli organizzatori avessero esplicitamente invitato tutti gli amministratori regionali, provinciali e comunali.

Indubbiamente, visto il tenore degli interventi, sui quali vanno segnalati quelli di Paolo de Toni del Comitato di San Giorgio di Nogaro e quello di Aldevis Tibaldi in rappresentanza di Bagnaria Arsa/Porpetto la scarsa adesione delle istituzioni era largamente preventivata e preventivabile, anche perché, deduciamo noi vecchie volpi del giornalismo e dell’osservazione politica, maggiore fosse la commistione della politica istituzionale con i Comitati, maggiore sarebbe la di questi legittimazione.

La serata si dipana tra slogan e spiegazioni di retroscena: la Tav italiana che in potenza verrà a costare dalle tre alle quattro volte quella francese o spagnola; la Tav vale perché costa, non costa perché vale; la Tav che da sola basta ad inquinare la vita politica italiana, per la quantità di denaro coivolta; la Tav che non tocca soltanto i comuni che verranno attraversati dal tracciato, perché comunque il costo ricadrà sull’intera comunità. Che la vita politica italiana, e quella regionale non da meno, sia confusa è fuori di dubbio: basti pensare alle dichiarazioni di Isidoro Gottardo che propone salvo pentirsene (o aver scherzato, come afferma: ai posteri…) il Governatore Illy quale Ministro del Governo Prodi Bis: o tempora o mores, paiono intonare i relatori…

Gli argomenti non mancano, anzi, ve n’è una sovrabbondanza che non consente una cronaca approfondita e puntuale in questo momento: della serata, pare allo scrivente di poter estrapolare un clima, che è quello di estrema chiarezza fortemente voluto dai Comitati e perseguito con toni non accesi ma scevri da ogni perifrasi, che si contrappone a quello svicolare dal confronti che pare essere il leit-motiv dell’azione delle istituzioni. A comprova di un tanto, citano i relatori il fatto che i progetti vengano presentati, qualora vengano effettivamente presentati, a spezzatino, in modo tale da rendere pressoché impossibile una valutazione compiuta dell’impatto ambientale ossia perché mancando una visione d’insieme non si possano mettere in dubbio le scelte o constatare l’utilità di soluzioni alternative, e su basi cartografiche vecchie di un paio di lustri; conseguenza di un tanto, ad esempio, il giudizio di totale inammissibilità decretato dal CIPE per il tratto carsico-transfrontaliero del progetto.

Convinti assertori del fatto che le mega opere pubbliche causano grandi devastazioni sul territorio – e Cervignano lo sa bene – e non portano vantaggio alcuno per la popolazione, i Comitati rimangono sulle posizioni della cosiddetta Opzione Zero, spesso volutamente e maliziosamente confusa col desiderio di non realizzazione di infrastruttura alcuna. L’Opzione Zero al contrario, spiegano i relatori, punta al miglioramento dell’esistente cioè al potenziamento delle attuali linee, cosa che dai vertici istituzionali subisce un ribaltamento prospettico, venendo asserito che la nuova linea serve a proteggere l’ambiente.

La questione, l’avevamo preannunciato, è complessa e spinosa, e che in ballo vi siano interessi enormi è fuori discussione; interessi che vanno da quelli meramente economici a quelli ambientali per finire a quelli etici: in gioco infatti vi sono anche le procedure decisionali democratiche, la trasparenza, la visibilità degli atti pubblici, il confronto tra  amministratori e amministrati.

Ci saranno, vaticiniamo con persino eccessiva facilità, numerose altre occasioni di confronto sulla Tav. Sarà importante esserci.