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Parkinson: un nuovo diagnostico dall'Università di Trieste

Uni TS
L’Università degli Studi di Trieste si conferma ai vertici del panorama nazionale

 TRIESTE - È con “Parkscreen”, il progetto di un test diagnostico della malattia di Parkinson, che Sissa e Università di Trieste ottengono il primo premio assoluto nella categoria BIO&NANOTECH dell’edizione 2011 di Working Capital premio Nazionale Innovazione.

Nella finale dello scorso venerdì 18 novembre, a Torino, Parkscreen si è infatti aggiudicato il primo posto vincendo 100 mila euro.Parkscreen è il progetto del laboratorio di neurogenomica della Sissa in collaborazione con la Clinica Neurologica dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Ospedali Riuniti di Trieste”, diretta dal Prof. Gilberto Pizzolato docente ordinario della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Trieste, al quale ha collaborato anche la dott.ssa Raffaella Calligaris, assegnista di ricerca del Dipartimento Universitario Clinico di Scienze mediche, chirurgiche e della salute. Grazie a questa attività di ricerca congiunta è stato possibile mettere a punto un test diagnostico della malattia di Parkinson basato sull’analisi dell’espressione genica nel sangue, che verrà effettuato in esclusiva da un laboratorio di diagnostica genomica istituito ad hoc dai proponenti. Il test intende offrire al medico uno strumento per una diagnosi il più possibile precoce della malattia, a un costo notevolmente inferiore rispetto alle metodologie già esistenti e senza azioni invasive. Potrà inoltre essere utilizzato dalle industrie farmaceutiche per ottimizzare trial clinici di nuove soluzioni terapeutiche in soggetti nei primi stadi della malattia o addirittura pre-sintomatici. 

Il progetto Parkscreen è stato scelto tra i 12 finalisti provenienti dalle Start Cup italiane (tra gli oltre 150 che si erano iscritti) e il 23 settembre scorso a Udine era già risultato vincitore del primo premio di 10 mila euro alla finale regionale di StartCup Friuli Venezia Giulia 2011. 

Il Rettore dell’ateneo triestino, Prof. Francesco Peroni, esprime grande soddisfazione per il risultato conseguito: «L’Ateneo triestino - afferma - vanta da anni un solido accreditamento nel settore delle bionanotecnologie sancito da numerosi riconoscimenti, ottenuti tanto in ambito nazionale che internazionale. La vittoria premia ancora una volta l’eccellenza del sistema Trieste, dimostrando come la collaborazione tra Atenei sia la via maestra per promuovere e consolidare gli alti livelli della nostra ricerca scientifica, con notevoli potenzialità d’impatto sul sociale, come nel caso - conclude il prof. Peroni - del progetto premiato». 

Alla finale nazionale del Premio all’innovazione “Working Capital - PNI” l’Università di Trieste ha piazzato diversi altri progetti tra i finalisti delle varie categorie: nella sezione GRANT e nella sezione SEED altri progetti provenienti da “StartCup FVG” si sono piazzati tra i finalisti.